Sono 3.185 i bambini nati grazie alla procreazione medicalmente assistita all’ospedale Sant’Orsola-Malpighi di Bologna negli ultimi 25 anni.. Il dato è stato diffuso sabato durante il convegno “Storie di fertilità”.
“Grazie ai risultati che avete raggiunto – ha commentato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin nel video-saluto che ha inviato al convegno – siete diventati uno dei centri all’attenzione mondiale, un punto di riferimento in Italia su cui puntiamo e che potrà dare ancora moltissimo in tema di ricerca e innovazione al Sistema sanitario nazionale”.
“Le due sfide che ci attendono – ha spiegato il direttore generale del Policlinico Mario Cavalli – riguardano la fecondazione eterologa, finalmente possibile anche nel nostro Paese, per la quale ci sono ancora molti nodi da sciogliere per arrivare a un percorso snello ed efficace, e la ristrutturazione degli stabili dell’area ostetrico-ginecologica, compresa ovviamente la procreazione medicalmente assistita”.
Al Policlinico nel 1990 la professoressa Eleonora Porcu ha ripreso gli studi sui protocolli di congelamento e di recupero degli ovociti. Nel 1996 si arrivava alla prima gravidanza che portava alla nascita, l’anno successivo, della prima bambina. “Nel 1998 il nostro centro è stato il primo – ha spiegato la professoressa Eleonora Porcu – a registrare la nascita di un bimbo da due gameti congelati e nel 1999 il primo da ovocita congelato e spermatozoo prelevato direttamente dal testicolo, una tecnica particolarmente efficace in caso di grave aspermia. Il centro è stato inoltre quello che in Italia ha registrato la nascita da un embrione congelato da più tempo, ben 11 anni”.
Una delle frontiere su cui il centro è oggi impegnato è l’attività a favore delle pazienti oncologiche. Le cure chemio e radioterapiche possono portare, infatti, ad una menopausa precoce. Per questo da oltre 15 anni è stato avviato il congelamento degli ovociti prelevati da donne che dovevano iniziare questo tipo di cure e che volevano conservare la possibilità, superata la malattia, di avere figli. Nel 2007 la prima nascita al mondo da una donna che aveva congelato gli ovuli prima di diventare sterile a causa del cancro. Una nascita a cui ne sono seguite altre quattro, in questi anni, al Sant’Orsola.
A volte però per la patologia di cui soffre la donna è controindicato procedere con la stimolazione ovarica preliminare al prelievo e al congelamento degli ovociti. In questi casi si procede con il prelievo e il successivo congelamento del tessuto ovarico. Il Policlinico di Sant’Orsola a livello nazionale è il centro ad aver eseguito finora il maggior numero di prelievi e congelamenti di tessuto ovarico, ben 484, più del triplo rispetto al secondo centro italiano.
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