One Parent, i genitori single non si piangono addosso: la carica positiva dei 6mila

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Bruno Aiazzi e Daniela Gualtieri

“Gli amici sposati, magari con bimbi piccoli, ti ascoltano una volta e poi si rompono giustamente le scatole”. Quando Bruno Aiazzi, nel 2003, si è separato – sua figlia aveva due anni e mezzo – si è attaccato a Internet per cercare altri genitori single con cui condividere dubbi e preoccupazioni. Ma a parte un piccolo gruppo su Yahoo, non ha trovato nulla. E così ha deciso di fare da sé e ha creato One Parent, che ha fatto subito il botto e oggi conta circa 6mila iscritti, quasi prevalentemente al Centro Nord d’Italia, di cui moltissimi in Emilia-Romagna. “Il bisogno di incontrarsi per mettere a fattor comune i problemi ma anche la voglia di partecipare a eventi – spiega il fondatore – sono senza dubbio esigenze inespresse che spero in parte di aver colmato”.

Dall’accezione puramente negativa – battaglie con gli ex coniugi per gli alimenti e per vedere i figli – One Parent ha preso quasi subito una piega spensierata e speranzosa: “Nel forum si parla di problemi legali, ci si dà una pacca sulla spalla riguardo a problematiche comuni, della serie mal comune mezzo gaudio. Ma presto ci siamo resi conto che da sito di gente arrabbiata con gli ex, il nostro è diventato un sito positivo, dove si organizzano pizzate, fine settimana in montagna, feste di capodanno, vacanze estive“.

Ma chi è, un genitore single? “Persone che nella crescita e nell’educazione dei bambini si ritrovano sole – spiega Aiazzi – al di là che si siano rifatte una vita e abbiano un nuovo compagno, al di là che siano separati, vedovi o ragazze madri. Io, per esempio, da otto anni ho una compagna stabile, Daniela, che ha due figli. Entrambi, però, siamo genitori single“.

One Parent è composto per i tre quarti da mamme e per un quarto da papà: “Devo ammettere, purtroppo, che le donne restano quelle più attente e sensibili al tema dei figli. E quindi, anche nel nostro caso, sono quelle più interessate a condividere e a far sentire i bambini come gli altri”. A questo proposito One Parent ha lanciato l’idea, due anni fa, di un libro di favole per aiutare i figli con un solo genitore o con genitori separati a vivere meglio la loro condizione: “La prima edizione, con favole scritte dai genitori stessi e votate dal gruppo, è già stata realizzata e si può scaricare gratuitamente dal sito. Ora in preparazione la seconda edizione”. Entro oggi chiunque potrà scrivere e inviare, in modalità rigorosamente anonima, una favola a info@oneparent.it. Entro il mese di giugno 2015 le favole candidate verranno votate dalla community di genitori single OP, e le prime dodici entreranno ufficialmente nel secondo volume di quella che si preannuncia essere una collana di racconti destinata a crescere sempre di più nel tempo. In seguito, il libro verrà impaginato, arricchito da illustrazioni e vedrà ufficialmente la luce dopo l’estate 2015, sotto forma di ebook ed in versione cartacea.

In parallelo al portale, Bruno ha dato vita anche all’associazione One Parent – alla quale collaborano psicologi, pediatri e altre figure professionali – che mira a realizzare una residence dei genitori separati (alla stregua della struttura aperta a Rimini) attraverso le donazioni del 5 permille.  Sito e associazioni sono accomunate dal fatto che, in entrambi i casi, chi presta il proprio aiuto lo fa in forma volontaria: “Nella vita mi occupo di formazione manageriale. Nel tempo che resta, mi dedico a pieno alla mia missione”.

Qui la pagina Facebook del sito

 

 

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