Centro Medico B&B. Alimentazione nei primi mesi di vita: “Non creiamo zombi del gusto”

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La natura detta le regole. In gravidanza, durante l’allattamento e lo svezzamento mangiare sano con alimenti non modificati e industriali aiuta a non “creare zombi del gusto e di sapori innaturali”. Ne è convinto il dottor Giampiero Di Tullio, specialista in igiene e medicina preventiva, scienza dell’alimentazione e dietetica, omeopatia, omotossicologia e medicina sistemica e presidente di Aimes (Associazione italiana di medicina sistemica). Lo specialista, che riceve al Centro Medico B&B di Imola, ci spiega quale deve essere l’alimentazione corretta durante le varie fasi della crescita del bambino.

parto in acqua, gravidanza “Il rapporto tra il feto e la mamma, la vita prenatale e lo stato nutrizionale della mamma ritornerà in tutta la vita del bambino – spiega il dottor Di Tullio – Fondamentali sono soprattutto il periodo della gravidanza, i primi sei mesi di vita del bambino, in particolare l’allattamento al seno, e il periodo dello svezzamento. In queste fasi bisogna fare grande attenzione all’alimentazione perché i contaminanti di ricaduta dei terreni, pesticidi e additivi, sono fattori tossici che possono influenzare il grado e la velocità di sviluppo del feto. Fondamentale inoltre lo stato emotivo della mamma che inevitabilmente si trasmette al feto e quindi influenza il suo sviluppo e l’espressione del suo patrimonio genetico. Anche per questo motivo la mamma in gravidanza non deve seguire una dieta povera e triste. La densità nutrizionale del cibo e la ricchezza dei nutrimenti aiuteranno poi il bimbo ad affrontare la vita con riferimento alla sua capacità di adattamento allo stress”.

Quindi relativamente all’alimentazione i fattori da tenere in considerazione nelle diverse fasi di crescita del bambino sono la presenza/assenza di tossici, la ricchezza micronutrizionale e la valenza emotiva del cibo che non dovrebbe generare comportamenti compulsivi nè tristi. Un altro fattore importante riguarda la relazione cibo-intestino.

mamma, neonato, allattamento“Ricordiamo che il bimbo quando nasce ha già vissuto 9 mesi di vita e il parto è un momento fondamentale per la salute futura del bambino. Sono due gli elementi chiave: il primo è il parto stesso perché durante il parto il bimbo nasce con l’intestino senza germi, quindi alla nascita si colonizza – spiega il dottor Di Tullio – Se il bimbo nasce con un parto naturale, la flora batterica del liquido vaginale della mamma colonizzerà il suo intestino in modo naturale. Tutto questo non avviene con un parto cesareo. Il sistema immunitario del bimbo ha bisogno di confrontarsi con i batteri giusti per questo la seconda cosa importante è il contatto con il cibo, che nei primi mesi di vita sarà il latte. Il latte materno è indispensabile per creare una mucosa intestinale in salute ed efficiente. Consideriamo che l’intestino del neonato è poroso, e per questo ha bisogno della flora fisiologica trasmessa dal latte materno. Di certo il parto naturale associato poi al latte materno sarebbero una condizione ottima e insostituibile per la salute del bambino e per la sua capacità futura di spegnere le proprie infiammazioni nel corso della vita. Infatti il latte materno contiene fattori di protezione che nel latte vaccino non esistono”.

E proprio nei fattori di protezione sta l’elemento chiave: “Creeranno un bambino che si ammala meno e con un rischio inferiore di allergie”.

svezzamentoAltrettanto importante le modalità di svezzamento: “In questo periodo il bimbo, anche se ha già sei mesi, possiede un sistema immunitario ancora in ‘apprendimento’ e quindi è fondamentale che gli alimenti siano biologici e privi di elementi tossici, con una bassa presenza di proteine che possono stressare il sistema immunitario. Ovviamente – continua il dottor Di Tullio – lo svezzamento deve avvenire in modo graduale con poco glutine e senza proteine da latte vaccino. Così come raccomanda anche l’OMS, è utile proseguire il più possibile con almeno una poppata di latte materno al giorno. Ricordiamoci che sull’allattamento materno è basata la modulazione dell’intelligenza emotiva del bambino. Chi non allatta il bambino lo conduce al deficit della flessibilità emotiva e quindi della resilienza nelle relazioni interpersonali”.

E terminato lo svezzamento? “E’ necessaria un’alimentazione non industriale, con alimenti ‘puliti’ e biologici. Inoltre il cibo è un elemento simbolico di sentimento ed emozione. Attenzione quindi agli alimenti industriali, potenziati chimicamente attraverso aromatizzanti: patatine, coca cola, wurstel di pollo. All’interno di questi alimenti ci sono decine di aromi chimici per renderli più saporiti, con un sapore non naturale tale da rendere dipendenti i bambini, così che quando mangeranno ad esempio una zuppa di lenticchie non saprà di nulla e la rifiuteranno”.

Infine un consiglio: “Bisognerebbe impegnarsi a proporre al bimbo cibi poco manipolati dall’industria alimentare e preparati in casa, diversamente creeremo degli zombi del gusto e dipendenti compulsivi da sapori innaturali”.

Il dottor Giampiero Di Tullio riceve al Centro Medico B&B di Imola, clicca qui per informazioni e orari di ambulatorio.

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