Una nuvola e un cuore. La moglie di Bovo: “Così torno a vivere”

Federica Lisi (foto di Francesco Toscani)
Federica Lisi (foto di Francesco Toscani)

Una nuvola che può sembrare una carrozzina. Un cuore. Federica Lisi, moglie del pallavolista Vigor Bovolenta scomparso il 24 marzo 2012 dopo un malore sul campo di Macerata, ha una nuova vita. Insieme a due amici di Roma, Simona Modafferi e Gigi Simonetti, ha deciso di intraprendere un’attività di commercio on-line. Si chiama “I Pensamore”, corona un sogno che Federica covava da tempo ma soprattutto completa quella che per Federica è diventata una missione: trasmettere la forza e il coraggio che si possono tirare fuori dopo un lutto pesante come quello che l’ha colpita, facendo forza su se stessi e sui propri figli. Cinque, nel suo caso: Alessandro, Arianna, Angelica, Aurora e Andrea.
Gioielli in plexiglass, magliette, borse: da dove nasce l’idea?
“Mi piace il contatto con la gente, mi piace l’idea di vendere un oggetto ma anche un po’ della mia anima. Avevo iniziato per gioco con due ragazze, poi l’idea si è ampliata quando ho conosciuto Simona e Gigi, una coppia di Roma il cui figlio andava a scuola con Alessandro, il mio primogenito. Lei è una grafica, lui ha realizzato il video del Bovo Day, riuscendo miracolosamente a descrivere e raccontare chi era Bovo, pur non avendolo conosciuto. Tra noi tre è scattata l’amicizia e così abbiamo scelto di intraprendere questa avventura insieme”.
Quando trovi il tempo di lavorare?
“La mattina lascio i bambini all’asilo e a scuola e tra le mille cose da fare, cerco di incastrare anche il lavoro. Mi piace, mi appassiona, mi consente di sentirmi ancora più piena e realizzata. Poi ci sono i viaggi per presentare il libro, le celebrazioni, gli incontri. Tutto va nella stessa direzione: raccontare che tornare a vivere si può, che non ci si deve fermare, che si può andare oltre”.

La moglie di Vigor Bovolenta con una maglietta targata "I Pensamori"
La moglie di Vigor Bovolenta con una maglietta targata “I Pensamore” (foto di Francesco Toscani)

A chi dice che il commercio on-line ormai è cosa comune, che di linee di abbigliamento e oggettistica ne esistono a caterve, che cosa rispondi?
“La stessa cosa che dico quando presento ‘Non ci lasceremo mai’. Che non vado a vendere, vado a stare con la gente, a portare un’emozione. Il logo dei Pensamore non è altro che questo: una suggestione. Chiunque può vederci quello che crede. Una nuvola? Una carrozzina? Vedete un po’ voi”.

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