“La mia battaglia per rendere sicuri i portabebè”: Licia e la prima indagine sul babywearing

babywearingLicia ha portato Luca in fascia fino a due anni e mezzo. All’inizio la guardavano storta, quasi fosse un hippy. E spesso le chiedevano: “Ma non è che poi prende il vizio?”. Ora che sono passati sette anni, qualcosa è cambiato. E lei, Licia Negri, che nel frattempo ha messo su un’azienda che produce portabebè (MHUG), ha pensato che fosse il momento di fare due operazioni. Uno, combattere una battaglia sulla sicurezza di fasce e compagnia. Due, avviare la prima indagine sul babywearing in Italia.
Licia, da dove è partita?
“Dalla necessità di avere una norma che regoli i portabebè: quando mi sono trovata a dover testare i miei prodotti, mi sono accorta che non esiste una regolamentazione specifica. C’è solo una norma europea, che però regola i marsupi, se per marsupi intendiamo i supporti già sagomati. Per tutto il resto, si brancola nel buio. Spesso vedo mamme che portano i bimbi in fascia ma senza sicurezza. La cosa è preoccupante”.
Il babywearing, però, nel frattempo si è diffuso…
“Sì, anche se non in maniera omogenea in Italia. Ci sono zone dove ancora le mamme che portano i bambini vengano viste come aliene. Per fortuna da altre parti, in Trentino per esempio, si è capito che il babywearing fa bene, che il contatto ha dei benefici. A Roma, addirittura, esistono due scuole del portare. Segno che è una cultura che sta attecchendo”.
Per questo sta raccogliendo testimonianze?
“Sì, in collaborazione con Trevisini Editore sto compiendo un’indagine che ha l’obiettivo di ottenere dati attendibili sul babywearing nel nostro Paese e di raccogliere, attraverso un questionario online, le esperienze di genitori. In primavera tutto questo diventerà un libro. Stanno già arrivando testimonianze bellissime, difficile trattenere le lacrime. Sono anche soddisfatta dei numeri: finora hanno risposto oltre 750 persone. E la ricerca continua”.
Le mamme sono consapevoli del problema della sicurezza?
“Sì, non è solo un mio cruccio di esperta tecnica che siede al tavolo di lavoro del Comitato Europeo di Normazione. Molte mamme chiedono informazioni su come si usano, nel concreto, i portabebè. Evidentemente non ricevono adeguati consigli. In questo, altri Paesi europei sono più avanti. Io ho partorito in Svizzera: lì, alle dimissioni, ho ricevuto un libretto informativo con diverse istruzioni per l’uso. E c’era scritto anche come usare la fascia”.

Per partecipare alla ricerca cliccare su it.surveymonkey.com/s/babywearingitaly. C’è tempo fino al 31 gennaio.

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