Trasformeranno la loro sfortuna in un punto di forza Pina Agozzino e Sonia Vitali, due mamme di Forlì che questa sera alle 18,40 riceveranno ai Salesiani 2.0 di Faenza – durante l’evento Competition Lab – in premio Start Cup Emilia-Romagna al quale hanno partecipato progetti di nuove start-up.
La loro idea, arrivata seconda, si chiama “Aziende women friendly” e consisterà in una mappatura – prima sul territorio emiliano-romagnolo e poi nel resto d’Italia – delle imprese che nel concreto applicano la legge sulla conciliazione, la famosa 53 del 2000 che spesso, nel mondo del lavoro, resta lettera morta. L’intuizione, per le due ex colleghe e amiche, è arrivata dagli ostacoli incontrati dopo la maternità nell’azienda del settore navale nella quale erano impiegate. Pina, che ha un figlio di otto anni, alla richiesta di part-time si è sentita rispondere un secco “no”. Sonia, che ha due bambini di nove e cinque anni, si è trovata invece di fronte ad un trasferimento nelle Marche.
In due momenti diversi, le due donne si sono dimesse, continuando a lavorare da casa come free-lance: Pina nel settore giuridico, Sonia nell’ambito del disegno tecnico-navale. “Dalla voglia di ricominciare – raccontano le due donne – è nata l’idea del nostro progetto, che prevederà anche di certificare, tramite una sorta di bollino rosa, le aziende che permettono la conciliazione”. Qualche esempio? “Servizi per l’infanzia aziendali, maggiordomo, part-time orizzontale o verticale”.
Oltre a schedare le imprese virtuose, Pina e Sonia, 39 e 40 anni, si proporranno come mediatrici per implementare quei servizi ai quali troppo spesso i datori di lavoro non pensano: “Se un’azienda necessita di un baby parking, ci possiamo attivare per attivare una convenzione con un servizio esterno. E l’idea è anche quella di fare da intermediarie per quelle imprese che vogliono attivare, sul sito che implementeremo, un servizio di domanda e offerta di lavoro”.
Pina e Sonia, nella loro battaglia, vorranno coinvolgere anche e soprattutto le istituzioni: “Comuni, Province e Regione dovranno diventare i nostri interlocutori. Il nostro progetto ha infatti una finalità etico-sociale che deve riguardare tutti”.
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Mi sembra un’idea geniale, brave!! Andate avanti con forza e coraggio, questi possono essere cambiamenti che rilanciano l’Italia.
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