Fiducia in se stessi, rispetto degli altri e sana competizione. Touché. Chi impara a tirare di spada acquisisce anche una serie di abilità e caratteristiche utili non solo nello sport ma in generale nella vita. Continua il tour di Romagna Mamma tra le attività sportive da proporre ai bambini e per chi è stufo delle più classiche e gettonate, come il calcio e la danza. Questa volta vi proponiamo una disciplina meno conosciuta ma che sempre più sta prendendo piede anche tra i bambini: la scherma.
“L’intelligenza è la chiave di volta della scherma, – spiega Adriano Porosini, presidente del Circolo ravennate di spada A.S.D. – e un bravo schermidore, oltre a sviluppare il fisico e l’agilità, impara a muoversi come se stesse giocando a scacchi. A ogni incontro si mettono in gioco finti attacchi e cambiamenti repentini e ciò è possibile solo se si lavora con la mente e se si ha padronanza del proprio corpo. Noi, nella nostra palestra nel Palazzetto della scherma (via Falconieri, 33, Ravenna) insegniamo proprio questo ai bambini a partire dai sei anni di età.
Durante gli allenamenti che si svolgono due o tre volte alla settimana per la durata di due ore si alternano momenti dedicati all’allenamento atletico, lezioni individuali per apprendere le tecniche principali e incontri in pedana supervisionati dai preparatori atletici. “Essendo uno sport specifico che sviluppa specialmente la parte del corpo utilizzata, come accade nel tennis per intenderci, è importante sottoporre gli atleti a un allenamento che possa rinforzare anche l’altro lato del corpo, quello ‘non armato’ per armonizzarlo e rinforzarlo.
Gamba avanti e braccio in affondo, la simultaneità va acquisita e, una volta raggiunta, dona eleganza ed armonia a tutta la figura: gli schermidori infatti sembrano danzare sulla pedana. “Tutti all’inizio sono scoordinati – prosegue Adriano Porosini – e c’è bisogno di impegno e costanza per imparare a muoversi in maniera adeguata”.
Gli atleti indossano una tuta bianca e un corpetto e una maschera che lo mettono in totale sicurezza. Nella spada, a differenza della sciabola e del fioretto, l’atleta può ‘toccare’ l’altro su tutto il corpo. “Ogni volta che un atleta riesce a ‘toccare’ l’altro con la propria spada, si aziona il rivelatore elettrico che segnale la ‘stoccata’ per mezzo di una luce e di un suono”.
Gli incontri in pedana si susseguono rapidamente, così che ogni schermidore si incontra/scontra con tanti atleti differenti. “Un bravo preparatore atletico è in grado di rappresentare anche un supporto psicologico per i ragazzi, perché spesso si demoralizzano quando non arrivano i risultati. Il compito spetta anche ai genitori che possono continuare a sostenere i propri figli, insegnandogli che nonostante qualche volta gli altri sono più bravi di noi, non si deve mai mollare, ma continuare a impegnarsi con costanza e determinazione”.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta