Perdere peso dopo la gravidanza: si può, ma in maniera graduale. Ce lo spiega il nutrizionista

IMGx7504-0003Dimagrire dopo la gravidanza è un desiderio che riguarda parecchie neo mamme e molte di queste, specie quando finisce il periodo dell’allattamento, si cimentano in diete e regimi alimentari fai da te, che in molti casi, non fanno altro che peggiorare la situazione e creare malcontento e insofferenza.

“Quando si decide di perdere peso, soprattutto dopo una gravidanza si deve sempre chiedere consiglio a un esperto – spiega il Dr. Andrea del Seppia, nutrizionista del poliambulatorio Arcade – perché è molto importante seguire un’alimentazione sana ed equilibrata e pensata ad hoc per la persona”.

Impostare un regime dietetico che rispetti alcuni canoni e che porti alla diminuzione del peso in maniera graduale e armonica, senza andare a intaccare la massa magra è prerogativa fondamentale di ogni dieta. “Dopo aver fatto l’anamnesi della paziente – continua il nutrizionista – prendendo quindi in considerazione la sua situazione di salute generale, si procede con la stima del peso ideale da raggiungere rapportato all’altezza e alla costituzione”.

Il dottore durante la sua consulenza effettua il test bioimpedenziometrico, un esame che permette proprio di valutare con più precisione la composizione corporea (massa magra, massa grassa e liquidi) attraverso il quale ipotizzare molto accuratamente quale dovrebbe essere il peso da raggiungere.

“Un elemento molto importante di qualsiasi regime alimentare è la bilanciatura degli alimenti che prevede approssimativamente l’assunzione del 55% delle calorie in forma di carboidrati, il 28-30% di grassi e il 18-20% di proteine, uno stile alimentare che se seguito correttamente può portare alla perdita di 2-5 chilogrammi al mese. Ovviamente, ogni donna è a sé, e la perdita effettiva di peso dipende dall’attività fisica e soprattutto dalla quantità di calorie che assume giornalmente, caratteristiche che cambiano di persona in persona”.

figureBilanciare gli alimenti e mangiare carboidrati, cioè zuccheri sia composti che semplici, come pane, pasta e frutta; grassi, sia vegetali che animali, come olio, frutta secca e infine le proteine contenute nella carne, nel pesce, nei legumi, nei formaggi e nelle uova è fondamentale non solo nel periodo in cui si vuole dimagrire ma sempre nel corso dell’intera vita. La cosiddetta dieta di “mantenimento” dovrebbe diventare uno stile alimentare costante da seguire quotidianamente. Ciò che fa la differenza e che porta alla riduzione del peso dipende dalla quantità di cibo ingerito, cioè dalle famose calorie che di certo non possono essere decise a caso, ma calcolate secondo tabelle e test specifici.

“Alcuni degli sport migliori da praticare per chi vuole perdere peso senza andare a degradare la muscolatura sono rappresentati dal nuoto o dal cardiofitness, perché mettono in moto tutto il corpo e non si focalizzano solo sulle gambe, come accade a chi corre che sviluppa la parte inferiore del corpo, dimenticandosi di quella superiore. Oltre all’attività fisica, da praticare due o tre volta alla settimana, non deve essere trascurato il consumo di proteine, contenenti amminoacidi che supportano i muscoli e in più non si dovrebbero eliminare i carboidrati, come molte persone invece fanno, perché rappresentano una fonte di energia molto importante proprio per la massa muscolare”.

Continuare a mangiare di tutto, variando molto i cibi, fare sport costante e calare poco a poco sembra quindi la strategia migliore per perdere quei 3 o 4 chilogrammi di troppo che magari sono rimasti dopo l’allattamento e che solo ora che il bambino è un po’ più grande cominciano a “pesare” veramente. “Perdere peso un poco alla volta fa sì che i depositi localizzati si smaltiscano lentamente senza perdere anche la massa magra, evitando così il classico effetto della pelle cadente che si ha quando muscolo e massa grassa diminuiscono entrambi e velocemente”.

esame bioimpedenziometrico 3Kamut, farro e orzo al posto del grano duro spesso poco digeribile perché ad alto contenuto di glutine; farine integrali in sostituzione di quelle elaborate, che essendo più ricche di fibre permettono di ridurre l’assorbimento di grassi e zuccheri mantenendo un picco insulinico basso; latte di soia, di riso o avena da alternare con quello vaccino a causa della ridotta tollerabilità riscontrata in molti soggetti sono tutte delle ottime variazione della dieta da inserire in un regime alimentare quotidiano.

“Generalmente si dovrebbero variare molto gli alimenti e scomporre l’assunzione di cibi in cinque pasti: colazione, pranzo, cena e due merende. Gli spuntini e il non saltare i pasti in particolare servono per mantenere attivo il metabolismo che altrimenti subirebbe un rallentamento. Sostituire alcuni cibi con altri è una buona regola per tutti, ma in caso di allergie e intolleranze, bisogna assolutamente rivolgersi a uno specialista per avere così un parere e una consulenza approfondita”.

Anche bere molta acqua è importante per la riuscita di una dieta e per il suo mantenimento che dovrebbe durare per sempre. “Sarebbe una buona norma bere un litro e mezzo d’acqua al giorno, alla quale va aggiunta quella che si assume attraverso la frutta e le altre bevande sorseggiate durante la giornata”.

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Per informazioni: poliambulatorio Arcade 0547.645546

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