Mamme al lavoro con i bebè: la conciliazione abita in una Carpenteria di Longiano

Sorelle, imprenditrici, mamme. Due pargoli di pochi mesi in braccio e due bambini più grandi a casa. Donne che lavorano in un settore prettamente maschile. Che si portano il bebè nella fascia al lavoro. Le prime doglie, raccontano, le hanno avute in azienda. E qualche giorno fa hanno postato questa bellissima foto su Facebook.

Monica e Francesca Morri, con i rispettivi neonati
Monica e Francesca Morri, con i rispettivi neonati

Si chiamano  Monica e Francesca Morri e hanno 36 e 31 anni. Con la sorella Chiara, 40 anni, lavorano nell’azienda di famiglia,  la Nuovareda Carpenteria Meccanica di Longiano. Un’azienda che nasce e si sviluppa in un settore prettamente maschile. Ma le tre sorelle, tutte mamme, non si lasciano intimorire dalla maternità, dalla difficoltà di conciliare famiglia e lavoro, forti dell’esempio che la madre, Adriana Teverini, ha sempre dato loro.

La foto ritrae Monica con Alessia, un mese appena, nella fascia, e Francesca, scrivania accanto, con Federico di due mesi. Anche lui beato sul petto di mamma grazie alla fascia. Gomito a gomito si dividono pratiche lavorative, poppate e cambi di pannolino.

“La maternità non ci ha mai impedito di lavorare – raccontano -, siamo convinte che le donne non si debbano fermare di fronte alle difficoltà. Le imprenditrici non sono agevolate per niente ma non per questo bisogna farsi spaventare dalla maternità. Si possono fare figli, si può fare tutto”.

le sorelle Morri con i loro bambini... al completo!
le sorelle Morri con i loro bambini… al completo!

La giornata lavorativa di Monica e Francesca inizia alle 9 e finisce alle 16. Di mezzo ci sono la gestione dell’ufficio tecnico e della produzione, poppate ai due piccoli, cambi di pannolini e se serve anche un lavaggio nasale.  “Veniamo a lavoro con tutto quello che ci serve. Siamo entrambe al secondo figlio, abbiamo partorito a distanza di un mese. Siamo state a casa un mese appena. Per i primi figli, che sono nati a distanza di più tempo, siamo riuscite ad alternarci ma anche la prima volta siamo rimaste a casa non più di tre mesi”.

Un valido contributo alla loro giornata lavorativa lo dà la fascia porta bebè: “Aiuta tantissimo perché i bimbi si sentono cullati e dormono di più. Certo – aggiungono -, non possiamo essere operative al 100 per cento ma riusciamo a svolgere lo stesso il nostro lavoro”.

Il futuro è tutto da pianificare, senza troppe preoccupazioni: “Stavamo pensando di prendere una dada che badi a entrambi i bambini, siamo ancora indecise sul da farsi. Per ora ci siamo date tempo fino  a settembre. In azienda abbiamo uno spazio che potremmo dedicare a loro, la babysitter potrebbe tenerli qui”.

 

 

In questo articolo ci sono 4 commenti

Commenti:

  1. facile quando l’azienda è di famiglia!! … queste due mamme devono ritenersi molto fortunate! Purtroppo per la stragrande maggioranza delle mamme lavoratrici non può e non potrà mai essere così facile finchè non cambierà l’atteggiamento maschilista del nostro sistema lavorativo e non si darà molta più importanza al ‘mestiere’ di mamma invece di ostacolarlo del tutto. Sogno un posto come la Norvegia o altri dove hanno capito appieno l’importanza delle nuove nascite e del Rispetto delle donne sia in gravidanza che nella fase così delicata dei primi anni di vita dei piccoli. Rispettare le mamme in questa fase significa possibilità di crescita di uomini/donne migliori e di conseguenza, relativa crescita culturale e non solo del Paese dove si trovano!!

  2. Tutto giusto, tranne che sia facile!
    Io al posto loro credo che avrei mollato: mi chiedo come facciano a far tutte quelle ore, allattare, tornare a casa dall’altro figlio e dal marito… magari coi piatti da lavare e le lavatrici da fare :-(
    sono proprio delle WonderWomen

    1. O forse hanno un compagno che è degno di questo secolo e non devono fare da cenerentola? Piatti da lavare?! Tornare a casa dal marito?! L’emancipazione viene prima da noi, poi la possiamo chiedere al prossimo

  3. Sono d’accordo con Federica! Viviamo in un paese dove non s’investe nei figli, che rappresentano il ns.futuro. Sto subendo ritorsioni lavorative perché’ mi sto prendendo i permessi di allattamento. Mia moglie e’ libero professionista ed abbiamo 2 gemelli. Per educare bene i figli ci vuole tempo e molto impegno! Non aggiungo altro perché’ sono molto arrabbiato! Dovrebbero mandare in galera chi ostacola la crescita di una famiglia, mettendosi di traverso sui congedi parentali ed altro!

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