Come risolvere i problemi con l’aiuto di un coetaneo. Basta un “orecchio” e un click

ragazza, adolescenza, problemi dei ragazzi, depressione, tristezzaProblemi nelle relazioni affettive, incomprensioni con i coetanei, litigi con i genitori, un brutto voto preso a scuola e molto spesso anche problemi con l’alcol o con l’alimentazione. Sono tante le difficoltà che gli adolescenti di oggi si trovano ad affrontare e non sempre sanno come fare, anzi talvolta queste situazioni sembrano ai loro occhi insormontabili. Ma cosa accadrebbe se questi ragazzi abituati a passare tante ore nella solitudine della loro stanza, attaccati al computer o più precisamente alla rete, ricevessero un aiuto, un consiglio o meglio ancora la possibilità di essere ascoltati da un ragazzo come loro proprio on line?

E’ questo il progetto nazionale finanziato dal Ministero della Salute al quale l’Emilia Romagna ha aderito insieme ad altre sei regioni italiane. “Capofila dell’iniziativa ‘Social Net Skills’ – racconta Franca Francia, funzionario della regione Emilia Romagna che si occupa di dipendenze – è la Toscana che ha aderito al progetto all’inizio del 2013, mentre Lombardia, Liguria, Puglia, Lazio, Umbria, Campania e la nostra regione si sono inserite verso la fine dell’anno scorso. In varie città sono stati attivati dei profili Facebook con i quali i ragazzi possono connettersi e aprire una chat individuale con un ‘peer’ e parlare di ciò che maggiormente li preoccupa”.

Sono 26 i “peer”, cioè i pari, presenti sul profilo Facebook di Modena, Parma e Forlì per quanto riguarda l’Emilia Romagna. “Sui profili intervengono dei ragazzi giovani – continua Franca Francia – di età media sui 20-21 anni che già precedentemente lavoravano in collegamento con i nostri servizi e che successivamente hanno frequentato un corso di formazione incentrato sugli aspetti relazionali e comunicativi online. Sono stati poi sottoposti a una serie di simulazioni, per capire come i ragazzi rispondevano a determinate domande e come interagivano con gli adolescenti”.

I peer sono affiancati da alcuni operatori che supervisionano la conversazione in chat, pronti a intervenire nel momento in cui ci fosse la necessità. “Quando ci si rende conto che l’adolescente ha un problema non risolvibile attraverso uno scambio on line con un altro ragazzo, i peer possono indirizzarli verso i nostri servizi o chiedere un feedback agli operatori”.

Far capire che un problema che sembra grande come una montagna è invece superabile perché qualcuno con tre o quattro anni di più di te ci è già passato e lo ha risolto, è di grande aiuto e conforto. “Del servizio si usufruisce in forma completamente anonima, non serve infatti sapere se si è maschi o femmina, o che a parlare sia Laura piuttosto che Francesca per ‘prestare’ un orecchio e ascoltare. L’obiettivo di questo progetto è quello di mostrare agli adolescenti che i problemi di crescita rientrano nella normalità e che parlando e confrontandosi si può trovare una strategia per risolvere i propri problemi”.

Il servizio è disponibile in orari determinati dal lunedì al venerdì. Ecco i link per accedervi. E’ inoltre possibile accedere anche alla pagina del Ceis di Reggio Emilia che si occupa di dipendenze.
Ecco i link: ForlìParma e Modena e CEIS di Reggio Emilia

 

 

 

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