E voi che faccia avreste fatto di fronte al cartello “Abbigliamento consigliato per una visita ginecologica, gonna e calze autoreggenti”? Le pazienti del consultorio di Gallipoli, in Salento, non l’hanno presa tanto bene, tanto più che non era chiaro se ad affiggerlo fosse stato un medico o meno. La foto, postata su Facebook da una paziente, ha scatenato non poche polemiche. Valdo Mellone, direttore dell’Ausl di Lecce, ha precisato che si è trattato dell’iniziativa di una dottoressa, “un’imprudenza” alla quale si è posto rimedio togliendo il cartello.
Che poi, con questo freddo, se le metta la dottoressa le calze autoreggenti, no?
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Commenti:
Per carità, ognuno deve essere libero/a di vestirsi come vuole, e un medico deve adattarsi ad ogni situazione. La gonna e le calze autoreggenti sono un abbigliamento obsoleto e poco pratico per le donne di oggi, non parliamo d’inverno. Ma si vede che a queste care dottoresse non basta fare l’obiezione di coscienza alle poveracce che vogliono poter abortire per problemi seri, o raccontare palle sulla toxoplasmosi in gravidanza per allontanare i gatti, o ancora giudicare chi non vuole figli e/o è lesbica. Devono anche rompere l’anima per cui ci si veste. Cara dottoressa, vada a fare la commesssa in un sexy shop…
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