Troppo caos in Maternità: limitate le visite ai papà. Protesta delle mamme

Troppo caos. Qualcuno dice anche ‘troppi furti’. Sta di fatto che da qualche settimana orari e regole per i papà nel reparto di Maternità del Maggiore di Bologna sono diventati più rigidi. Decisione che ha fatto scattare non poche proteste tra le mamme che invece non vogliono fare a meno di compagni e mariti.

Il botta e risposta e molti scambi di opinione sono iniziati tra i corridoi, per finire in piena regola sulla pagina Facebook del Reparto di Maternità, un luogo dove da anni le mamme si scambiano opinioni e consigli. C’è chi ricorda che senza il marito vicino non avrebbe avuto la stessa forza, chi tranquillizza sul fatto che se la mamma non si può alzare dal letto può essere assistita, chi invece  – un papà – trova la cosa naturale, un piccolo sacrificio di tre giorni che tutto sommato si può fare.

Fino alla conferma dell’Ausl che fa sapere alle mamme che i papà possono restare vicino ai piccoli e alle loro mamme dalle 6.30 alle 8.30, dalle 12.30 alle 14.30 e dalle 18.30 alle 20.30, regola – spiega l’Azienda – “applicata in passato in modo flessibile, cercando di raccogliere il più possibile le richieste dei padri che desideravano rimanere in reparto più a lungo. Oggi i padri che desiderano accedere in reparto in orari più estesi, anche di notte, possono farlo ancora, ma soltanto in accordo con il personale di assistenza, nel pieno rispetto delle esigenze e delle condizioni cliniche delle mamme e dei loro bambini. Una soluzione che si è resa necessaria per tutelare l’ordinato svolgimento delle attività del reparto e la sicurezza e la riservatezza delle ospiti e dei neonati”.

Tutt’altra questione rispetto al problema delle visite: in molti reparti di Ostetricia le stanze  – nonostante le indicazioni contrarie – vengono affollate di amici e parenti. Spesso con grande disagio di chi, invece, vorrebbe essere solo in camera con pochi intimi. Come raccontato in numerose email di lamentela che arrivano anche alla nostra redazione.

E voi, come avete vissuto la vostra degenza?

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