L’ultimo rapporto di Greenpeace Asia, significativamente intitolato “Piccoli mostri nell’armadio“, rivela la presenza di sostanze tossiche nei vestiti per bambini di 12 marchi globali della moda.
Come informa il sito italiano di Greenpeace, sono stati testati 82 articoli per bambini acquistati tra maggio e giugno 2013 in 25 Paesi del mondo in negozi monomarca o da altri rivenditori autorizzati. Gli articoli sono risultati prodotti in 12 Paesi. Il campionamento comprendeva marchi popolari come American Apparel, C&A, Disney, GAP, H&M, Primark, e Uniqlo e marchi di abbigliamento sportivo come Adidas, LiNing, Nike e Puma, per arrivare a marchi del lusso come Burberry.
I prodotti, fa sapere il rapporto degli ambientalisti, sono stati inviati ai laboratori di Greenpeace presso l’Università di Exeter in Gran Bretagna, da dove sono stati smistati a laboratori indipendenti accreditati. Nonostante i prodotti acquistati fossero destinati a bambini e neonati, non è stata riscontrata una differenza significativa tra il livello di sostanze chimiche rilevate in questo studio e quello riscontrato in analisi precedenti (per lo stesso tipo di sostanze chimiche pericolose) su capi di abbigliamento per adulti (uomo/donna).
Ecco i risultati. Nonilfenoli etossilati (NPEs): sono stati trovati in 50 prodotti su 82, a livelli che vanno da appena 1 mg/kg (il limite di rilevamento) fino a 17.000 mg/ kg. Si tratta del 61% di tutti i prodotti testati. Tutti i marchi hanno almeno un prodotto nel quale sono stati rilevati nonilfenoli etossilati.
Gli ftalati sono stati trovati in 33 campioni dei 35 che presentavano stampe al plastisol mentre i composti organo-stannici (composti organici dello stagno) sono stati trovati in tre articoli con stampe al plastisol (sui 21 testati) e in tre calzature su cinque. Uno o più PFCs (composti perfluorurati) sono stati rilevati in ciascuno dei 15 articoli testati per il rilevamento di tali sostanze e l’antimonio è stato ritrovato in tutti e 36 gli articoli in cui è stato cercato. Si tratta di prodotti contenenti tessuti di poliestere al 100% oppure di poliestere e altre fibre.
La richiesta di Greenpeace e “l’eliminazione progressiva di tutte le sostanze chimiche pericolose” L’associazione ambientalista ricorda che “dal lancio della campagna di Greenpeace Detox nel luglio 2011, 18 importanti aziende – tra cui H&M, Zara, Valentino e Puma -del settore dell’abbigliamento si sono impegnate pubblicamente”. Tuttavia “tre compagnie – Adidas, Nike e LiNing –non stanno tenendo fede alle loro promesse. Allo stesso tempo altri marchi non hanno ancora preso alcun impegno Detox”.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta