Il pediatra: più sani e meno rischio di infezioni per i bimbi vegetariani

“L’alimentazione è il farmaco più potente da utilizzare contro le malattie e la dieta più sana è quella vegetariana o vegana”. Lo sostiene Mario Berveglieri, pediatra di base che esercita a Ferrara (Via del Commercio, 2), specialista in scienza dell’alimentazione  e in nutrizione vegetariana.
Come pediatra consiglia un regime dietetico vegetariano ai suoi piccoli pazienti?
“Quando arriva la fase dello svezzamento organizzo alcuni incontri per i genitori durante i quali mostro i risultati dei più autorevoli enti scientifici che si occupano di alimentazione. Non solo le maggiori comunità scientifiche ma anche i dati epidemiologici confermano che chi consuma un’alimetazione di tipo occidentale, quindi ricca di cereali raffinati e di prodotti di origine animale sia diretta (carne e pesce) che indiretta (uova, latte e derivati) ha maggiori possibilità, se sussiste una base genetica, di sviluppare una malattia cronica-degenerativa, da alcuni definite le ‘malattie occidentali’, come l’ipertensione, i problemi cardiovascolari, alcuni tipi di tumori come quello al colon, alla prostata, al collo dell’utero e alla mammella.  Quindi a tutte le famiglie che frequentano il mio studio propongo per i loro figli uno svezzamento di tipo vegetariano”.
In che cosa consiste?
“Ci tengo a dire che portare avanti l’allattamento al seno il più a lungo possibile è di sicuro la scelta migliore. Poi, quando è necessario, propongo un latte formulato e ai figli di genitori vegani invece un latte di tipo vegetale. Intorno al sesto mese suggerisco alle mamme di aggiungere la frutta, cotta e cruda, anche se il momento per passare all’alimentazione solida viene stabilito dal bambino stesso che comincia a mostrare interesse per il cibo degli adulti. Inoltre si introduce la pappa vegetale”.
Quali sono le indicazioni per una sana pappa vegetale?
“La pappa vegetale è formata da brodo, cereali, proteine, olio, semi oleaginosi, limone e alghe. Tutti questi alimenti sono estremamenti importanti nella dieta del bambino ma bisogna rispettare alcune regole nella preparazione. Le verdure e i cereali ad esempio vanno privati della parte delle fibre, ancora non digeribile dall’intestino del bambino. Con i legumi non bisogna esagerare, perché, in generale, si tende ad assumere più proteine di quelle di cui si ha bisogno. Molto importante è l’olio, occorre aggiungerne un cucchiaino extravergine di oliva e, in più nell’arco dell’intera giornata, il piccolo dovrebbe ingerirne anche uno di lino, che è ricco di omega-3. Inoltre si possono usare le alghe che hanno una funzione mineralizzante, il limone che permette di assorbire il ferro e infine i semi come quelli di zucca, di lino e di girasole che, insieme alla frutta secca, sono conosciuti per le tante proprietà benefiche e possono essere aggiunti alla pappa dopo essere stati polverizzati”.
Qualche mese fa i giornali hanno riportato la notizia di un neonato, figlio di vegetariani, denutrito. Come lo spiega?
“I casi di cronaca di malnutrizione sono da attribuire a una dieta non pianificata. Qualsiasi tipo di regime alimentare se non ben organizzato può provocare  conseguenze negative a qualsiasi organismo. L’alimentazione quotidiana è salutare quando prevede l’assunzione di una ampia varietà di alimenti di origine vegetariana. Ogni giorno dovrebbero essere assunti cereali integrali e legumi, specialmente decorticati, due volte al dì e inoltre frutta e verdura. Le diete vegetariane, specialmente quelle vegane conferiscono tanti benefici. E’ stato scientificamente provato che in casi di diabete di tipo 2 o di lesioni arteriosclerotiche delle coronarie, in situazioni non cronicizzate ma in quelle in cui la malattia è presente da poco tempo, seguire una dieta di questo tipo può far regredire la malattia”.
Come definirebbe lo sviluppo psico fisico di un bambino vegetariano o vegano?
“Quando ci si affida correttamente  a una dieta pianificata il bambino cresce normalmente, tende a essere più magro, ad ammalarsi meno, ad avere una buona flora batterica che previene l’acidosi, che quando diventa persistente rappresenta un’infiammazione latente. Basta poco infatti che una parte dell’organismo si infiammi e l’infezione nei soggetti con livelli alti di acidosi nel sangue, ha generalmente un decorso più lungo”.
Come rispondono le famiglie ai suoi suggerimenti di cambiare stile alimentare?
“La maggior parte delle persone arrivano a un livello di compromesso adatto alla propria famiglia. In un certo modo tutti cambiano il loro regime alimentare, sebbene molti continuino a utilizzare proteine animali, aumentano il consumo di frutta e verdura e portano sempre più spesso a tavola pietanze a base di legumi decorticati e cereali integrali. Non bisogna dimenticare che i bambini in età da svezzamento hanno una curiosità e una disponibilità nei confronti dei cibi che mangiano i loro genitori, che rappresenterà un imprinting per il futuro. E’ per questo che lo svezzamento non deve riguardare solo il piccolo di casa, ma tutta la famiglia”.

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Commenti:

  1. Condivido in pieno le raccomandazioni e i consigli del Dott. Berveglieri. Ho due bimbi di, rispettivamente, 3anni e 8 mesi. Il mio problema è che pur leggendo molto sull’alimentazione mi piacerebbe avere una guida di un medico pediatra o nutrizionista che seguisse i miei bambini e mi desse consigli mirati per la giusta crescita dei miei figli. Abito a Bologna e a parte qualche omeopata e naturopata non sono riuscita a trovare un pediatra (neanche privatamente) che mi possa aiutare per esempio nello svezzamento vegano per la mia bambina e controllare che mio figlio si stia nutrendo nel modo corretto. Qualche suggerimento o dott a cui possa fare riferimento ? Grazie!

    1. Idem ho lo stesso problema: sono di Bologna e sto cercando la figura di un pediatra nutrizionista che possa seguire lo svezzamento di mia figlia. Io sto studiando molto per darle il meglio, ma non posso sostituire un medico.
      Se avete un numero di telefono anche a me servirebbe.
      Grazie!

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