I risvegli in piena notte, il ciclo sonno-veglia frammentato, il bisogno continuo di cure e attenzioni di cui necessita un neonato insieme a un setting familiare, logistico e lavorativo tutto da riorganizzare sono solo alcuni degli elementi che possono incrinare l’equilibrio di qualsiasi coppia, anche di quelle più stabili e collaudate.
E proprio di coppia e del suo nuovo assetto dopo la nascita del bambino si parlerà all’incontro “E noi due? La coppia dopo l’arrivo del bambino”, lunedì 13 gennaio dalle 9.30 alle 11.30 al Centro per le famiglie di Faenza (Via degli Insorti, 2) con Elisabetta Ciracò, psicologa-psicoterapeuta, esperta in sostegno alla genitorialità e in età evolutiva. Un incontro di tipo esperenziale che ha come obiettivo proprio quello di creare un confronto tra neo-genitori, i quali saranno accompagnati a considerare i cambiamenti che stanno avvenendo in ognuno di loro e come questi si riflettono sulla coppia stessa.
“Diventare genitori è un processo di cambiamento decisamente intenso, sia per il singolo individuo che per la coppia. C’è bisogno di tempo per rendersi conto di cosa questo mutamento apporti nella quotidianità delle proprie vite. Esiste una temporalità diversa tra il maschile e il femminile nel diventare genitori e nell’acquisire la consapevolezza del nuovo status. La gravidanza –continua Elisabetta Ciracò – spinge la donna verso questa consapevolezza, perché è il corpo stesso che si fa promotore del cambiamento e che lo conferma e lo riafferma giorno dopo giorno. L’uomo invece si rende veramente conto di essere diventato padre soltanto nel momento in cui nasce il bambino. E’ questo l’elemento chiave da prendere in considerazione e che ci dovrebbe far pensare al fatto che il mondo maschile non è poi così lontano da quello femminile.”
Elisabetta, quando si ritorna a essere coppia e non solo coppia genitoriale?
“Dipende dalla costituzione della coppia stessa. Se essa ha percorso una strada insieme rimanendo unita anche nei momenti di criticità, molto probabilmente ci si rincontra più velocemente. Più difficile è se prima della nascita del bambino non c’era un ‘noi’ consolidato. L’arrivo di un figlio, specie del primogenito, è un momento molto delicato, durante il quale si sviluppa un nuovo status sociale e una nuova identità che ha connessioni con il ricordo dei figli che si è stati e con l’idea dei modelli genitoriali che si vuole diventare. Spesso questi modelli non si incontrano affatto, anzi si scontrano e l’uomo e la donna, la mamma e il papà in questo caso, si trovano a vivere e a sperimentare pensieri, sentimenti e bisogni molto diversi tra loro e che rischiano di non essere riconosciuti reciprocamente. Sono proprio gli elementi di flessibilità, di disponibilità e di tollerabilità a favorire l’acquisizione della nuova identità come individui, come partner e come coppia genitoriale.
Come cambia la sessualità dopo la nascita di un figlio?
“Anche la sfera dell’intimità è inizialmente messa in secondo piano, successivamente sono soprattutto gli uomini a esprimere il bisogno di vicinanza e di intimità. E’ di certo un tema che il maschile sente in maniera profonda, e in questa occasione sono le donne ad avere più bisogno di tempo per ricreare un nuovo equilibrio nella propria vita sessuale”.
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