Copertura vaccinale: lieve flessione in Emilia-Romagna. E a Rimini aumentano gli obiettori

Coperture superiori al 96% per le vaccinazioni obbligatorie e tra il 92% e il 95% per le raccomandate. Sono i dati del rapporto sulle coperture vaccinali nell’infanzia e nell’adolescenza curato dal Servizio sanità pubblica della Regione.

I numeri registrano una lieve flessione nelle coperture per alcune malattie, che si aggira intorno a 0,5 punti percentuali al massimo. “Raggiungere e mantenere coperture vaccinali elevate – osserva Emanuela Bedeschi, responsabile del Servizio sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna – significa ridurre drasticamente l’incidenza di alcune malattie infettive. Perché la vaccinazione agisce per effetto diretto sulle persone vaccinate e anche in modo indiretto attraverso un’azione protettiva delle persone non vaccinate”.

Per le vaccinazioni considerate obbligatorie – poliomielite, difterite, tetano, epatite B – la copertura entro i 24 mesi di vita nel 2012 è del 96,1%, superiore all’obiettivo nazionale. Per le vaccinazioni fortemente raccomandate entro i 24 mesi di vita, la copertura 2012 è stata: del 95,4% per la meningite da emofilo b, del 96% per la pertosse; del 94,4% per la vaccinazione antipneumococcica e del 92,2% per la vaccinazione antimeningococcica.

La vaccinazione contro il morbillo (a 24 mesi di vita) ha registrato una copertura del 92,6% e supera l’obiettivo del 95% (necessario per eliminare la malattia) a 7 anni (96,1%) e a 13 anni (95,8%). La vaccinazione contro la rosolia a 13 anni si attesta al 95,4%.

Stando alle rilevazioni della Regione, per morbillo, parotite, rosolia e pertosse si è passati da diverse migliaia di casi all’anno negli anni Ottanta a poche decine negli ultimi anni. Per le meningiti da pneumococco, dopo l’introduzione della vaccinazione nel 2006, si è assistito a una riduzione del 61% dei casi nella fascia di età 0-4 anni; per la meningite da meningococco C sono azzerati i casi nella fascia 0-4 anni e si assiste a una riduzione in tutte le altre età.

La percentuale di obiettori si attesta intorno al 1,5% come nel 2011. Il totale di chi non vaccina – comprensivo anche di chi non ha espresso il dissenso – ammonta al 2,2%. La maggiore quota di obiettori è ancora una volta a Rimini, dove è aumentata dal 6,1 al 6,5%.

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