Perché la Rete, se non ve ne siete ancora accorti, pullula di donne libere. Soprattutto, pullula di donne rinate. Insomma, se avesse un colore Internet sarebbe senza dubbio rosa. Se lo chiedete a Linda Serra, una che della Rete ha fatto il suo cavallo di battaglia, vi risponderà così: “Internet è il principale mezzo di emancipazione femminile, io ne sono la dimostrazione”.
Lei è la presidente dell’associazione Girl Geek Dinners Bologna, è senior digital strategist e ha appena lanciato, fresco fresco di approdo nell’etere, il social network Work Wide Women, un grande contenitore in Rete dove costruire relazioni tra donne professioniste, fare squadra, crescere, migliorare. Parole d’ordine: build, increase, improve.
“Ho voluto creare un grande mezzo di aggregazione virtuale – spiega Linda Serra -. Appena si arriva sul social network ci si trova di fronte una maschera di registrazione, ti viene chiesto di inserire le tue coordinate geografiche per poterti posizionare sul territorio, che skills possiedi e quali vorresti ottenere. E’ un progetto che riflette molto la mia esperienza personale sul web. E’ importante conoscere la Rete, posizionarsi sul territorio e individuare le persone con cui collaborare per migliorarsi. Ovviamente, puoi anche comunicare come in ogni social network. E’ un modo per far entrare in contatto persone che hanno competenze da scambiare, costruire team di lavoro individuando un topic con cui creare un progetto”.
Calabrese di origine, laureata in giurisprudenza, tra Linda Serra e Internet è stato amore a prima vista.
“Ho sempre voluto lavorare nella comunicazione ma mi è mancato un sistema di orienteering e di guida alle professionalità e agli stimoli”. Il suo viaggio in Rete inizia nel ’98, un amore destinato a durare nel tempo.
Work Wide Women nasce anche come sfida al mondo del lavoro dove, in Italia soprattutto, le donne sono poco impiegate e mal retribuite. “L’opportunità è essere network. Le donne si migliorano. L’associazionismo e lo scambio, lo so per mia esperienza personale, possono fare la differenza”.
Linda Serra sarà oggi ospite alla seconda attesissima giornata di Ravenna Future Lessons, l’evento organizzato dallo Studio Giaccardi & Associati che da quattro anni apre le porte dell’innovazione tecnologica e del fare impresa dando ai giovani e a chi vuole o sta lanciando una start up l’occasione di approfondire le sue conoscenze attraverso l’incontro con esperti e protagonisti del settore. Quest’anno, all’Hotel Cappello di via IV Novembre 41, si parla tra le altre cose di
Innovazione e tecnologia, green economy e design. Molte le donne che intervengono nella sessione della mattina (inizio ore 9), oltre a Linda Serra, Alice Soru, responsabile del progetto Open Campus di Tiscali Spa Cagliari e Francesca Mazzocchi responsabile Federmoda, Artistico e Tradizionale CNA Toscana (Firenze).
“Fin dalla prima edizione, a Ravenna Future Lessons – spiega Lidia Marongiu, tra gli organizzatori dell’evento – abbiamo sempre cercato di mantenere un’ottima rappresentanza femminile: voci diverse che possono raccontare l’innovazione digitale. Quest’anno siamo particolarmente fortunati perché Linda Serra ha appena lanciato una start up che punta a valorizzare il talento femminile. Francesca Mazzocchi è un’altra voce molto autorevole: in Cna ha introdotto la cultura digitale in settori molto legati alla manualità”.
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