Ci siamo dimenticati di respirare. E se tornassimo a farlo al pieno delle nostre capacità? Parte da qui Transformational Breath (TB), il metodo che si sta diffondendo anche in Italia e che ha l’obiettivo di recuperare una respirazione piena, consapevole, che ci rimetta in contatto con quello che siamo davvero, nel profondo. Indalecia Rohita Ziritt in questi giorni è in Puglia ma il 29 settembre sarà a Ravenna (dalle 8,30 alle 12,30 alo Sporting Club di via Don Minzoni 70) e a Forlì (dalle 15 alle 19 al Punto Donna di via Maroncelli 39) per un workshop dedicato a tutti coloro che vogliono stare meglio, ristabilire un rapporto con il proprio corpo ma anche con ricordi, ambizioni, progetti. Insomma, con se stessi. Per chi è in gravidanza pare una manna dal cielo. Con i temi della nascita, del resto, Indalecia ha da tempo ha a che fare: è stata tra coloro che hanno portato in Italia il lotus birth, la nascita con la placenta.
Quali sono i principali benefici che una donna incinta può trarre da TB?
“La donna, recuperando il proprio respiro, si prepara meglio al travaglio, che sarà meno doloroso, e al parto, che sarà più piacevole. La sensazione che avrà durante il parto sarà di pienezza. Imparando a respirare andiamo a ripulirci dal trauma che abbiamo avuto quando noi stessi siamo nati, cioè dal dolore che ha provato nostra madre e con il quale siamo ancora in contatto. Le contrazioni forti e le spinte non complete sono segnali di un respiro bloccato, che con TB eliminiamo”.
Se una donna inizia le vostre sedute all’inizio della gravidanza, arriva al parto con le capacità giuste per ottenere tutto questo?
“Assolutamente sì. In nove mesi ci si arriva bene. Abbiamo bellissime testimonianze di donne che hanno avuto vantaggi incredibili da TB rispetto alla maternità. Tra cui Alessandra Martinelli, che oggi è una nostra trainer e che ha iniziato a respirare con noi poco prima di rimanere incinta, per poi proseguire fino al momento del parto. Quando il suo bambino aveva solo otto giorni, è tornata a farlo. Il suo travaglio è stato velocissimo”.
TB è utile anche alle neo-mamme?
“Moltissimo. Quando il bambino è in grembo, mentre nasce, e nei primi sette anni della sua vita c’è l’origine di quello che sarà. Molti malesseri psicologici degli adulti hanno origine in quel periodo. Ecco perché è importante, per chi sta per diventare mamma, lavorare su se stessa”.
A che cosa serve, più in generale, il respiro consapevole, diaframmatico e circolare?
“In Occidente respiriamo al 25, massimo 30 percento delle nostre capacità. Siamo abituati a trattenere il respiro. Quando impariamo a farlo, ne guadagniamo in consapevolezza, ci mettiamo in contatto con le parti che inconsciamente abbiamo negato fino a quel momento, con la nostra nascita e con i primi anni della nostra vita, con gli errori che continuiamo a fare. Dopo saremo più armonici, più sicuri di ciò che siamo, delle nostre aspirazioni. Le nostre emozioni circoleranno liberamente. Il nostro motto, quando incontriamo una persona per la prima volta, è: ‘Fammi vedere come respiri e ti dirò chi sei'”.
Di chi è la colpa del nostro respiro a metà?

“Della società, dell’esterno, che ci impongono un blocco emotivo, un controllo eccessivo su noi stessi. Respirando ci liberiamo di tutte le imposizioni e anche le incertezze sul futuro svaniscono. Un bel messaggio anche per chi sta per partorire. E per nascere”.
Per informazioni sul workshop del 29 settembre e più in generale su TB in Romagna contattare:
Per Ravenna: Daniela Barbetta 346/3573602 danielabarbetta1958@libero.it
Per Forlì: Alessandra Tordi 339/2355832 alessandratordi@libero.it
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