Venezia: la proposta all’avanguardia che imbarazza il sindaco: “Via mamma e papà dai moduli. Ora sono genitore 1 e 2”

Le hanno assegnato la delega ‘Politiche contro le discriminazioni’ ma come le vuole applicare non convince tutta la maggioranza. Lei si chiama Camilla Seibezzi ed è la consigliera comunale di Venezia convinta ad abbattere gli stereotipi partendo dalla modulistica. Perché è ora, a suo dire, di togliere di mezzo ogni imbarazzo, a partire da quando all’ora dell’iscrizione all’asilo o al nido ci si trova di fronte alla compilazione del moduli: il bimbo è figlio di mamma e papà? No, secondo la delegata del sindaco Giorgio Orsoni, meglio sarebbe indicare un generale ‘figlio di genitore 1 e genitore 2’. Via libera, insomma, alle coppie omosessuali, tanto nelle scuole quanto nelle assegnazioni delle case popolari, da concedere alle coppie sposate quanto a quelle omosessuali.

La proposta assai avanti per un Paese che ancora fa a cazzotti con veti sulla fecondazione eterologa e dove le coppie di fatto lo sono molto più di fatto che su carta, Camilla Seibezzi ha lasciato senza fiato pure il primo cittadino, che dalle pagine del Corriere della Sera ha commentato laconico: “Così comincia male. Non ne sono stato informato, prima ne doveva parlare con me”.

D’altronde la sua è una delega con la d maiuscola, che può contare su risorse non da poco (40mila euro per quest’anno e 120 per il prossimo anno, sempre secondo quanto riporta il Corriere della sera) per raggiungere un grande obiettivo: fare passi in avanti sui diritti civili. Lotta all’omofobia, alle discriminazioni razziali ed etniche e tutto con la collaborazione dei diversi assessorati.

Un programma da Paese avanzato. Il problema è convincere la politica a farla incominciare.

 

In questo articolo ci sono 0 commenti

Commenta

g