“Prevenire la violenza di genere, punirla in modo certo e proteggere le vittime”. Un obiettivo che il governo intende raggiungere a tutti i costi attraverso i 12 articoli del nuovo decreto legge contro i femminicidi. Un modo incisivo per dire basta a una violenza che non si ferma: ex compagni, ex mariti, fidanzati, tutti mossi dal movente della gelosia, convinti che uccidere sia l’unico modo per liberarsi di un presunto torto subito. E a farne le spese, oltre alle vittime, i bambini rimasti orfani, spesso affidati a famiglie terze perché senza più nessuno a prendersene cura.
Immagini tristi che ci racconta sempre più spesso la cronaca e alla quale il governo è deciso a mettere un freno. A illustrare il decreto ci ha pensato il ministro all’Interno Angelino Alfano insieme al ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri: “Su questi obiettivi abbiamo organizzato una serie di norme – spiega Alfano – che hanno lo scopo di intervenire tempestivamente prima, di proteggere la vittima, di punire il colpevole e di agire perché la catena persecutoria non arrivi all’omicidio”.
Uno dei punti fondamentali del decreto è l’arresto obbligatorio in flagranza per delitti di maltrattamento familiare e stalking. E’ poi previsto che venga allontanato da casa il marito violento. Alfano ha infatti spiegato che la polizia “potrà buttare fuori di casa il coniuge violento, se c’è un rischio per l’integrità fisica della donna. Dal punto di vista della prevenzione è importante, perché viene impedito a chi è violento in casa di avvicinarsi ai luoghi domestici”.
Sarà concesso il permesso di soggiorno a vittime di violenza straniere. Il ministro Cancellieri ha rimarcato l’irrevocabilità della querela nei confronti del violento: “E’ un fatto importante, perché in passato spesso le donne per difendere i figli rinunciavano alla denuncia. E’ uno strumento importantissimo, di attenzione all’universo femminile”.
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