Allattare al seno non significa accettarne gli inestetismi, una volta che i bambini sono svezzati. Per Claudia, di Ravenna, è stato proprio così. Dopo aver finito con l’allattamento dei suoi due figli – che hanno due anni di differenza – guardarsi allo specchio era difficile e la decisione di ricorrere alla chirurgia estetica è stata un’esigenza psicologica: “Il mio seno era sgonfio, vuoto. Il solo fatto di andare in spiaggia per me era diventato un problema, nessun costume riusciva a mascherare il mio difetto. Lo vivevo come un enorme complesso”. Quel senso di inadeguatezza Claudia l’ha discusso e condiviso con il marito, che l’ha lasciata libera di scegliere: “Per lui il mio seno non era un problema, ma mi ha detto di fare di testa mia, non ha voluto assolutamente ostacolare la ricerca di una soluzione al mio disagio”.
Ma dalla decisione alla sala operatoria, il percorso non è stato affatto breve: “Trovare il professionista giusto che mi desse la garanzia di un seno naturale e che mi tranquillizzasse sull’intervento non è stato semplice. Mi sono fatta visitare da diversi medici in diverse regioni d’Italia, fino a trovare il chirurgo estetico giusto a Bologna”. Le strade erano due, secondo il dottore: optare per un seno naturale o per un seno molto prosperoso. Claudia non ha avuto dubbi: “Ho scelto il primo, non desideravo un seno artefatto ma solo un seno bello, anche se piccolo. Ho due bambini, ritrovarmi con un seno da pin-up non avrebbe fatto al caso mio”.
Ma tra il dire e il fare si sa, c’è di mezzo il mare. Il decorso post-operatorio non è stato una passeggiata: “Mi hanno operata ad agosto del 2012. I primi due mesi dopo essere stata dimessa sono filati via abbastanza lisci. Peccato che un giorno uno dei miei figli si sia arrampicato su un tavolino e per evitare che cadesse e sbattesse la testa, ho fatto un movimento brusco in avanti. Ho avvertito immediatamente uno strappo e da lì sono iniziati i problemi. Uno dei seni si è riempito di liquido e sono dovuta tornare sotto i ferri. Oggi sto bene, sono contenta del risultato”.
Ma di sofferenza ce n’è stata eccome: “La mastopessi additiva è durata tre ore e mezzo, al risveglio avevo forti dolori ma non potevo muovermi. Per impedire ogni spostamento che avrebbe potuto rovinare il risultato, mi avevano ingessata in un busto rigido che mi impediva persino di respirare bene”. Senza contare la convalescenza: “Per diverse settimane non ho potuto prendere in braccio i miei bambini. Se tornassi indietro, aspetterei di più. Quando mi sono operata avevano uno e tre anni, troppo piccoli per capire perché non li potessi sollevare”.
Ma tutto è bene quel che finisce bene: “Alle mamme che si trovano nella mia situazione consiglio di pensarci bene. Di scegliere il medico giusto. E soprattutto, di escludere l’intervento se il loro è un capriccio passeggero. Se invece è un bisogno reale, il mio suggerimento è di farlo. Io oggi sto bene con me stessa”.
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Commenti:
immagino che avrei speso dei soldi! Bene conosco una che ha fatto lo stesso intervento per lo stesso problema….poi oggi il suo bambino è risultato autistico e ora gli servirebbero quei soldi che speso in u n paio di tette per essere bella!!! avrà senso!!!???
Ciao Valentina, con tutto il rispetto per il tuo pensiero mi permetto di dirti …”sai quante cose non hanno senso nella vita??”…se pensi di non spendere oggi per quel che potrebbe succedere domani…NON VIVI PIU’ !!!…alla mamma del bimbo dico di non sentirsi assolutamente in colpa per aver fatto qualcosa che l’ha fatta stare meglio con se stessa…e al bimbo mando un grandissimo bacio….
Concordo pienamente sul fatto che sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica sia una scelta personale. Vorrei solo precisare che il seno femminile NON viene danneggiato dagli allattamenti, bensì dal semplice avanzare dell’età ed eventualmente dalle gravidanze. Io e mia sorella gemella (siamo quarantenni) abbiamo attualmente il seno nelle identiche condizioni, dopo due gravidanze ciascuna, sebbene io abbia allattato per un totale di 5 anni e lei neppure un giorno.
Scusa Valentina,ma vorrei dirti che nessuna somma di denaro al mondo non cura l’autismo e non esistono delle cure, l’autismo si tiene solo sotto controllo con delle sedute dal psicologo che poi non costano soldi per che ci ha esenzione!!!! Poi quanto puo costare un intervento per il seno 2 3 mille euro,quella non e una cifra che puo aiutare alla salute,ma magari!!!
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