Donne e orgasmo: qualche esercizio per superare le difficoltà

L’orgasmo: vaginale o clitorideo?
L’orgasmo è solo uno, mentre i comportamenti per raggiungerlo sono diversi: nell’orgasmo ottenuto dalla penetrazione la vagina si chiude avviluppando il pene, su qualcosa che fa resistenza mentre in quello raggiunto dalla stimolazione clitoridea le contrazioni avvengono nel vuoto. Questo spiega la diversità di percezione. Le persone valutano diversamente le proprie esperienze e le aspettative sessuali. Quando è l’ansia, attraverso l’effetto inibitorio e ritardante, a mantenere la difficoltà a provare l’orgasmo, possono aggiungersi anche i pensieri negativi. La donna, in queste situazioni, più cercherà di accelerare questo momento di piacere massimo e più allontanerà la possibilità di godere attraverso il suo corpo. Le strategie terapeutiche possono essere diverse ma con gli stessi obiettivi: neutralizzare l’effetto delle aspettative e dei pensieri negativi, rientrare in contatto con i propri sensi focalizzando l’attenzione sull’esperienza concreta del momento, liberando o sviluppando le proprie fantasie erotiche per accrescere l’eccitamento. Infine ma non meno importante, affidarsi ai comportamenti di un partner rispettoso e collaborativo. 
La terapia sessuologica: che cos’è e come si svolge.
La terapia psicosessuologica viene proposta alla donna dopo che è stata realizzata una valutazione diagnostica molto accurata per escludere la causa organica. Quindi se non l’ha ancora fatto, è opportuno che la paziente si rivolga anche al suo ginecologo di fiducia. Lo psicosessuologo realizza una valutazione il più possibile completa non solo della problematica che la donna porta in consultazione ma anche degli aspetti psicologici e relazionali che avrebbero co-determinato la situazione presente. A questo punto lo psicoterapeuta sessuologo propone un programma di trattamento, chiarendo alla paziente gli obiettivi, tempi, i costi e il fatto che verranno prescritti non dei farmaci ma dei comportamenti per ottimizzare i risultati e stimolare un apprendimento attivo. Le prescrizioni comportamentali o “compiti” vengono dati al termine di ogni seduta. Si chiamano anche home work proprio per sottolineare il fatto che sono da realizzare fra una seduta e l’altra, nel privato della propria casa e relazione. Il fatto che il problema o il bisogno sia di natura anche sessuale, presuppone che lo psicosessuologo richiederà alla donna (con o senza partner) di fare degli esercizi a questo scopo.
Niente orgasmo? Qualche esercizio aiuta. 
Gli esercizi e i compiti per casa possono essere diversi e ritagliati su misura nel rispetto delle differenze individuali di ciascuna donna, per motivi deontologici vorrei non scendere nei particolari. I passaggi fondamentali per aiutare una donna a migliorare il rapporto con il proprio piacere e quello condiviso con il partner sono sostanzialmente: conoscere bene il proprio corpo (NON è scontato), la propria risposta sessuale, le proprie credenze ed aspettative circa l’esperienza del piacere, ecc. Quindi è utile fare chiarezza sulle preferenze e sui desideri sessuali: cosa gli piace di più e cosa meno, cercando di comprenderne anche i perché. Sviluppare la capacità di rilassarsi nel corpo e anche nella mente, trovando e modificando i pensieri disturbanti. Riconoscere le immagini e le fantasie erotiche come possibili alleate per vivere più piacevolmente la sessualità. Imparare a giocare con il piacere attraverso il contatto con il proprio corpo. Ed infine,  saper coinvolgere il partner nelle attività più intime di comunicazione degli affetti, scambio delle sensazioni e delle emozioni piacevoli.

Per contatti: 335 6300997 o www.psicologia-sessuologia.it

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