Noiose conferenze, linguaggio tecnico, termini incomprensibili. Nulla di tutto ciò. Per avvicinare i genitori ai temi più scottanti e allo stesso tempo più complessi della psicologia, quelli che interessano loro stessi e i loro figli, si può andare a teatro e assistere ad una sorta di spettacolo dove quei temi ci arriveranno in maniera fluida e semplice. L’idea è venuta a due psicologi di Cesena, Denis Ceccarelli e Ian Giovanni Soscara, che si sono inventati di sana pianta il progetto Psicologia Facile, dal quale è nato il programma Simplexity, una serie di conferenze che si tengono al Teatro Verdi (via Sostegni, 13). La prossima è in programma questa sera alle 20,30 e sarà dedicata all’adolescenza. Il titolo è efficace: “Sos-tenere la relazione genitori-figli”. E’ Denis Ceccarelli a spiegarci origini e sviluppo di questo originale lavoro.
Dottore, due psicologi sul palco sono quantomai bizzarri: avete competenze artistiche?
“Io sono anche musicista, Soscara è anche un paroliere. Veniamo entrambi da contesti di spettacolo, abbiamo già toccato palcoscenici teatrali. Così ci è venuta l’idea di spettacolarizzare i temi difficili della psicologia, senza tuttavia rinunciare al rigore scientifico. Abbiamo molto a cuore l’efficacia comunicativa”.
Quali argomenti prediligete?
“Abbiamo già parlato di allattamento, celiachia, sostanze psicoattive. Finiremo con la famiglia: relazioni, conflitti, figli. Agli incontri ci sono sempre trecento persone, finora abbiamo sempre registrato il tutto esaurito. Il pubblico è composto da colleghi, studenti di Psicologia ma soprattutto genitori”.
Come si svolge la vostra spiegazione-performance?
“Il modulo è teatrale anche se non siamo teatranti. C’è sempre, insomma, una rappresentazione. Prendiamo un tema, ci entriamo dentro a piedi pari facendo ricorso a suggestioni, allegorie, metafore. Così che sia il profano che l’erudito professore possano capirci. Per affrontare la celiachia, per esempio, abbiamo costruito una mappa stellare. Questa sera faremo invece un viaggio dentro l’adolescenza. Abbiamo costruito una sceneggiatura che vede me e Soscara come due viaggiatori. Avremo in mano una valigia con la quale attraverseremo le diverse stanze dell’adolescenza, tirando fuori di volta involta diversi oggetti che la rappresentano. Usiamo anche video e cortometraggi”.
Chiamate in supporto anche altri professionisti?
“Sì, come l’ex primario del servizio materno infantile del Bufalini Francesco Ciotti. Alcuni degli attori che utilizziamo sono anche psicologi. Collaboriamo con l’Associazione celiachia di Cesena e con Iscra, la scuola di specializzazione dalla quale proveniamo come formazione”.
Avete preso spunto da esperienze già esistenti, per lanciare il progetto?
“No, si tratta di una produzione nostra, esce dalla nostra bottega. L’intenzione, ora, è continuare a semplificare la complessità, esportando il nostro format. Lo faremo in quattordici Paesi d’Europa. Il primo appuntamento sarà quasi per certo ad Istanbul, in ottobre”.

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Commenti:
Ringraziamo sentitamente per il servizio che apparirà nella nostra pagina facebook.
Rettifichiamo solo un dato, ad ogni conferenza-spettacolo i partecipanti sono circa trecento.
Grazie di cuore a romagnamamme!
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