Ruolo sempre più centrale per le ostetriche: a Forlì potranno anche firmare le dimissioni

All’ospedale di Forlì sono in arrivo molte novità in ambito ostetrico. A partire dal servizio di agopuntura associata alla moxa per il rivolgimento del bambino podalico, che verrà ripristinato a breve. Licia Massa, coordinatore responsabile del dipartimento materno-infantile, racconta tutti i progetti che sta implementando, sulla base di direttive regionali.
Che cosa resta del progetto “Giù la testa” al quale avete aderito qualche anno fa?
“Resta una percentuale di successo molto alta, che ci ha fatto decidere di continuare a proporre l’ago-moxibustione per provare ad evitare i cesarei. Il progetto di ricerca regionale si è concluso in dicembre, ecco perché il servizio è temporaneamente sospeso. Lo riprenderemo nel giro di pochi mesi”.
Come avete recepito, invece, la possibilità che le ostetriche seguano tutta la gravidanza, potendo anche prescrivere gli esami?
“Il DSA2, come si chiama il percorso attivabile in caso di gravidanze a basso rischio ostetrico, da noi è operativo da novembre. La donna può essere seguita dal consultorio familiare fino alla 36esima settimana, senza dover andare dal medico per la prescrizione degli esami di laboratorio. Questo permette una migliore organizzazione e qualifica meglio l’ostetrica dal punto di vista professionale”.
E dopo la 36esima, che cosa succede?
“La donna passa all’ambulatorio della gravidanza a termine. Anche qui abbiamo delle novità. Entro febbraio contiamo di attivare una procedura in base alla quale l’ostetrica potrà firmare la visita, senza che sia necessario l’intervento del ginecologo. Questo, ovviamente, sarà possibile solo se il richio ostetrico sarà valutato come basso. Se ci sono complicazioni, la consulenza del medico è indispensabile”.
L’ostetrica avrà un ruolo ancor più centrale anche in fase di travaglio?
“Sì, in realtà il nostro obiettivo è ancora più ampio. Sempre dopo aver valutato il rischio, l’ostetrica può effettuare il ricovero e seguire il parto. Ma entro la fine del 2013 la nostra idea è di passare anche alle dimissioni da parte dell’ostetrica”.
Quindi se la gravidanza procede bene, può darsi che la donna non intraveda mai il medico?
“La donna vede il medico nelle ecografie principali, come la morfologica e quella di accrescimento. Ma se non ha problemi, il ginecologo sarà davvero poco presente durante il suo percorso”.
E dopo il parto, c’è ancora la prassi di mandare l’ostetrica a casa della donna?
“Abbiamo tolto la visita domiciliare perché non si può dare tutto a tutti. Resta comunque un’opzione, che va valutata sulla base di diversi fattori e, nel caso, svolta in collaborazione con il Centro per le famiglie e con il Consultorio”.

 

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