Cresce il fenomeno delle Tagesmutter, dove la conciliazione è al 100%. Ma la Regione ancora non le riconosce

In Trentino è una parola d’uso comune. Da noi molto meno. Ma il fenomeno delle Tagesmutter, mamme di giorno nella tradizione letterale, sta prendendo piede anche in zona grazie a due associazioni faentine che ci hanno creduto: Amici per l’Europa e Sacra Famiglia. Il primo corso formativo, seguito da tirocinio ed esame, per formare nove donne interessate ad accudire figli di altri a casa propria, insieme ai propri figli, si è concluso un anno fa. E a lavorare sono già in tre. Ce lo racconta Marica Turrini, che ebbe per prima l’intuizione del progetto Fata Tata.
Marica, che risultati ha dato, per ora, il vostro corso?
“Una mamma, Debora Turrini, ha iniziato l’attività di Tagesmutter lo scorso gennaio a Lugo. Lei ha già due figli, la maggiore va alle elementari, mentre il più piccolo è a casa. Insieme a lui, Debora accudisce altri due bambini. In più, altre due tate uscite dalla nostra formazione hanno piccoli contratti con famiglie che hanno bisogno delle ore del post-scuola”.
Come hanno dovuto modificare le proprie abitazioni?
“Nel corso sono previste nozioni di sicurezza dell’ambiente domestico. E’ chiaro che le Tagesmutter, essendo già mamme, sono attente a questi temi. In ogni caso, le abbiamo aiutate a valutare gli eventuali rischi e a fare gli opportuni adeguamenti. Questo è un servizio che viene erogato in collaborazione con il privato sociale, noi quindi ne seguiamo passo a passo l’evoluzione”.
Quanti bambini può accogliere il servizio?
“Al massimo cinque, compresi i figli della tata. Non è un servizio che può competere con i nidi e le materne comunali, che hanno un prezzo di certo inferiore. Ma è un’opportunità sia per chi resta fuori dai servizi, sia per chi preferisce che i propri bambini crescano in un ambiente domestico. E non va dimenticato il grosso vantaggio per chi lo eroga, in termini di conciliazione tra famiglia e lavoro”.
A livello legislativo, avete il giusto riconoscimento?
“No, affatto. Siamo nel comitato regionale e abbiamo portato avanti interpellanze affinché venga riconosciuto come un servizio che va nell’ottica della conciliazione ma l’emendamento, in regione, non è passato. Ci contestano il fatto che le Tagesmutter possono anche non avere il diploma specifico. Noi rispondiamo che 150 ore di formazione e 50 di tirocinio sono molto di più rispetto a quello che prevede la Regione Liguria per quelle che vengono chiamate ‘mamme accoglienti’”.
Quindi le Tagesmutter ci sono ma si finge di ignorarle?
“Sì, sono una realtà ormai diffusa anche in Emilia-Romagna. A Savignano ci sono dal 2005, a Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Bologna esistono altre esperienze”.
Voi andrete avanti comunque?
“Certo, stiamo per concludere la seconda edizione del corso, le partecipanti sono di Russi, Faenza, Ravenna. A gennaio sosterranno l’esame”.

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Commenti:

  1. Mi piacerebbe contattare debora turrini per la mia bambina. L idea dell asilo a casa mi piace trovo che abbia molti vantaggi per i bimbi e per i genitori, poiché é piu elastica rispetto le esigenze di entrambi, almeno idealmente. Come lavoro per ora non mi interessa …Grazie

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