Terremoto: l’elementare di S. Felice sul Panaro rinasce anche grazie a Cesena


Un pezzo di Cesena nella ricostruzione dell’Emilia a sei mesi dal terremoto. La nuova scuola elementare ‘L. Muratori’ di San Felice sul Panaro, realizzata in appena 55 giorni e inaugurata a fine ottobre, rinasce anche grazie agli oltre 40mila euro versati dai cesenati sul conto corrente istituito dal Comune per la raccolta di fondi a favore dei terremotati e destinati al Comune di San Felice sul Panaro, ‘adottato’ dall’Amministrazione cesenate.
A fare il punto della situazione, dopo la conclusione del periodo di maggiore emergenza, è il Sindaco Paolo Lucchi con una lettera indirizzata ai capigruppo. Tiene così fede all’impegno preso con il Consiglio comunale dopo l’approvazione dell’ordine del giorno  del 7 giugno scorso. In quel documento si esprimeva solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma e si chiedeva al Comune di proseguire nell’azione solidale intrapresa, invitando il Sindaco ad aggiornare periodicamente il Consiglio sulle attività svolte.

“Accanto alla raccolta di denaro – ricorda il sindaco -, il Comune di Cesena ha dato un apporto diretto, inviando fin dai giorni immediatamente successivi al sisma tecnici, funzionari ed amministrativi a supporto del Centro operativo Comunale di Protezione Civile di S. Felice per collaborare alle attività di pianificazione e censimento dei danni, oltre che agli indispensabili interventi di assistenza alla popolazione. A loro si sono affiancate le due cuoche inviate a supporto della cucina del campo 1 “Scuole Medie” di S. Felice per un turno di una settimana a fine agosto, mentre la polizia municipale è stata impegnata in vari turni in vari Comuni del bolognese a supporto della vigilanza locale. E non può essere dimenticata la generosa mobilitazione del mondo del volontariato, a cominciare dalle associazioni cesenati che normalmente collaborano con la Protezione Civile – dalla Croce Rossa al Gruppo Alpini, dal Centro Soccorso Sub “R.Zocca” e aggregati FIAS alla Croce Verde, alle Gev – e che sono intervenute con i loro volontari nei campi di raccolta, garantendo i servizi di mensa, assistenza sanitaria, sorveglianza, organizzazione”.

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