Ravenna: feto con Trisomia 18, il medico non se ne accorge
Una storia difficile due volte: per l’errore subito nel corso di una ecografia e per il dolore di dover affrontare un’altra realtà….
Una storia difficile due volte: per l’errore subito nel corso di una ecografia e per il dolore di dover affrontare un’altra realtà….
La tua salute chiavi in mano. Senza troppi giri, senza troppe attese. E’ uno dei punti di forza del centro polispecialistico Nuova Medicina, un team di circa 20 professionisti che abbracciano tutte le specializzazioni mediche.
L’emotività che si vive in gravidanza può giocare brutti scherzi. Soprattutto se la pubblicità e le logiche commerciali ci mettono lo zampino. In materia di diagnosi genetica pre-natale, la dirigente dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia Laura Gubbioli invita a non farsi trarre in inganno dal nuovo test sul Dna fetale circolante nel plasma materno. Il rischio è quello di cadere nella tentazione di un esame semplice, non invasivo, con l’illusione di avere garanzie precise sulla salute del bambino.
Se avete superato i trent’anni e nei vostri progetti c’è quello di avere un bambino, non aspettate troppo. Anzi, se potete, quel figlio cercatelo ora. A lanciare il messaggio è Claudio Bertellini, primario di Ginecologia e Ostetricia all’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì, preoccupato per la sempre più avanzata età nella quale le donne intraprendono l’avventura della gravidanza.
Non sostituisce la villocentesi, né l’amniocentesi. Ma il nuovo test al quale le gestanti, da circa un mese mezzo a questa parte, possono sottoporsi grazie ad un semplice prelievo di sangue per valutare il rischio di trisomie importanti, è un grandissimo passo in avanti in materia di diagnosi pre-natale. Ce ne parla Lamberto Camurri, genetista a capo di un’equipe che a Reggio Emilia, Modena e Parma si è prefisso l’obiettivo di vigilare sulla corretta informazione alle partorienti.
La villocentesi, la riabilitazione del pavimento pelvico dopo il parto, le manovre manuali per capovolgere il bambino podalico. A un anno e mezzo dal suo arrivo a capo del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Forlì, il primario Claudio Bertellini sa bene quali sono gli obiettivi da raggiungere nel breve e medio periodo.
Luci e ombre dell’Ostetricia di Ravenna raccontate dal primario Giovanni Grazia. Sono state inaugurate un anno fa le nuove sale parto, è stato introdotto il B-test e stanno aumentando le villocentesi. Ma i posti letto del reparto, in molte occasioni, non bastano. E l’integrazione con Faenza e Lugo non è ancora realtà.