“Partorire un Down è immorale. Abortisci e riprova”. Poi si scusa
“Abortisci e riprova. Sarebbe immorale metterlo al mondo, visto che hai la possibilità di evitarlo”: un tweet come una miccia,…
“Abortisci e riprova. Sarebbe immorale metterlo al mondo, visto che hai la possibilità di evitarlo”: un tweet come una miccia,…
D’ora in poi nessun medico, anche obiettore di coscienza, potrà rifiutare ad una donna la prescrizione di un contraccettivo, pillola…
Un presidio contro una preghiera. Il neonato gruppo bolognese “Io decido” che si pone come obiettivo la difesa della libera…
Un’invasione di campo fuori luogo o una giusta maniera di sostenere moralmente chi forse farebbe diversamente?
Non basta studiare per prendere la specializzazione in Salute sessuale e della riproduzione. Bisogna anche prescrivere la pillola del giorno dopo. Altrimenti niente qualifica.
Un aborto non chirurgico iniziato e quindi da portare avanti ma nessun medico disposto a visitare la ragazza.
La brutta avventura vissuta da Valentina, la ragazza di Roma costretta ad abortire sola all’ospedale Pertini, è simile per molti versi a quella di una nostra lettrice, che chiameremo Letizia (il nome è di fantasia). Sono passati cinque anni dal terribile giorno in cui la donna, allora 34enne, fu chiamata insieme al marito a decidere in fretta e furia il da farsi davanti alla diagnosi inequivocabile della villocentesi: sindrome di Down.
La legge 194 e una donna lasciata sola ad abortire nel bagno dell’ospedale perché tutti i medici erano obiettori. Oggi la prima storia.
La Gazzetta ufficiale sancisce che si tratta di un contraccettivo. Adesso i medici obiettori di coscienza dovranno adeguarsi.
Partorire, abortire. Due eventi dagli esiti opposti ma che in alcune zone del mondo, al di là dell’atto in sé, portano alle donne le medesime conseguenze: essere discriminate e avere guai seri.
Ha espulso il feto mentre faceva la doccia, dieci giorni dopo l’intervento per l’interruzione della gravidanza. L’inquietante vicenda ha come protagonista una donna romana, S. M. 38 anni, che il 16 agosto (ma tutto è stato reso noto nei giorni scorsi) aveva deciso di abortire al San Camillo, ospedale della capitale
Meno aborti ma molti più medici obiettori di coscienza. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto del Ministero della Salute sull’attuazione della legge 194 presentato al Parlamento.