Leggere le etichette, essere felici mentre si cucina e si mangia, nutrirsi in maniera equilibrata. Silvia Strozzi, per quanto vegetariana da oltre vent’anni, non ama dare consigli estremi alle mamme. Perché se un bambino va matto per la pappa con il pollo, tanto vale dargliela. E anche se a casa la regola è eliminare carne e pesce, quando si pranza insieme agli altri a scuola, il male minore è senz’altro condividere una bistecca, invece che sentirsi diversi o esclusi. Silvia Strozzi sarà sabato 28 marzo alla Fiera di Faenza per i Baby Days. Alle 15 terrà la conferenza “100 baby ricette: l’alimentazione naturale da 1 ai 3 anni” (dal titolo del suo libro), durante la quale parlerà di cibi di qualità per i bambini. Alle 15 accompagnerà il pediatra e omeopata Davide Angelucci nella conferenza “Alimentazione e sano stile di vita per i nostri bambini”.
Da mamma di due figli ormai grandi svezzati senza carne e senza pesce, cosa può dire rispetto all’alimentazione vegetariana dei bambini?
“Vent’anni fa mi guardavano storto quando lo raccontavo, ora è più normale di allora. Sicuramente si cresce bene, senza alcun problema. C’è, piuttosto, il problema di scontrarsi con l’asilo, con la scuola. In certe realtà, come San Marino, non è richiesto il certificato medico se si richiedono menù speciali. Ma nel caso dei miei figli, ho sempre preferito la loro socializzazione alle mie idee. A casa siamo sempre stati vegetariani, fuori chiudevo un occhio”.
La stagionalità dei prodotti, la costituzione del bambino e le sue preferenze: per un’alimentazione sana ed equilibrata sono importanti anche i fattori personali ed emotivi?

“Assolutamente sì. Io credo molto nell’influenza dell’ambiente familiare e domestico sul modo di mangiare. Se una mamma deve cucinare riso e piselli a suo figlio e farlo in modo stressato, meglio una pasta in bianco. Io, quando mi rivolgo ai genitori, cerco solo di spiegare le varie opzioni possibili, perché spesso manca una cultura alimentare. Per il resto, dico sempre che con i propri bambini si deve avere la massima libertà di scelta. La cosa importante è decidere con consapevolezza, sapere cosa mangiamo e perché. Senza demonizzare alcun alimento”.
I suoi figli oggi sono vegetariani?
“Sì ma con qualche eccezione. Se mia figlia, quando va fuori con gli amici, ha voglia di carne, la mangia. A mio figlio il suo allenatore di calcio ha suggerito di assumere anche carne qualche volta: io non sono d’accordo, secondo me acidifica il corpo. Ma lui ha 18 anni, è libero di fare come crede. Penso sia sempre fuorviante essere rigidi”.
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