RAVENNA – Inaugura venerdì 1 luglio alle ore 18 nello spazio espositivo Pallavicini 22 Art Gallery (viale Giorgio Pallavicini 22, Ravenna) “INCONTR’ARTI”, una mostra che documenta i lavori realizzati nel corso del laboratorio di Arteterapia dai pazienti delle associazioni A.L.I.Ce Ravenna, Alzheimer Ravenna e Ravenna Parkinson. L’esposizione illustra attraverso gli elaborati artistici dei pazienti affetti da ictus cerebrale, alzheimer e parkinson, come l’arte e l’applicazione delle varie tecniche artistiche esercitino un effetto benefico e riabilitativo per chi sta affrontando la malattia. La mostra sarà visitabile fino a sabato 2 luglio dalle 9 alle 12 e dalle 17.30 alle 19.30.
Per sei mesi un gruppo di persone seguite dalle associazioni si sono incontrate nella sede di via Le Corbusier, nella quale le tre realtà assistenziali hanno creato un polo della disabilità chiamato “La Cura in Rete”. I pazienti sono stati guidati negli incontri da Giulia Maria Calderoni, laureata in Psicologia cognitiva con esperienze all’estero come insegnante di sostegno nelle scuole per bambini con disturbi nell’apprendimento, ed esperta degli effetti benefici dell’arte. Con lei anche la psicologa Chiara Ruscelli, fra le professioniste che seguono le numerose attività organizzate con il coordinamento del Centro Disturbi Cognitivi Demenze dell’Ausl Romagna, e con il sostegno dei Comuni e della Rete dei Servizi territoriali.
“Lo scopo – spiega Giulia Maria Calderoni – è spingersi oltre la socializzazione con un lavoro multidisciplinare, andando verso la riabilitazione sia fisica che cognitiva. La sfida è prendere confidenza con un modo nuovo di vivere e muoversi nello spazio, dovuto alla malattia. I lavori aiutano la riabilitazione di mobilità perse e consentono di sviluppare metodi alternativi per sorpassare gli ostacoli insorti”. Altro aspetto centrale è l’emotività: “Il materiale artistico facilita l’espressione di immagini interne che non sempre vengono espresse verbalmente”, arrivando a usare l’arte per “riscrivere sé stessi” combattendo le possibili ripercussioni negative della patologia, come perdita di autostima e umore depresso. Al tempo stesso la mostra vuole essere un ulteriore strumento di sensibilizzazione circa l’importanza della ricerca, della prevenzione e della cura, e in particolar modo dell’assistenza, non solo rivolta ai pazienti e al loro percorso di recupero, ma anche ai caregiver, familiari, amici e persone che aiutano i malati e spesso travolti con loro dall’impatto che inevitabilmente la malattia ha sulle loro vite.
Daniela Toschi, presidente di A.L.I.Ce, commenta a nome della Cura in Rete: “Abbiamo chiesto al Comune di Ravenna il patrocinio e all’Assessora al Volontariato Federica Moschini di inaugurare la mostra per testimoniare pubblicamente il valore di un’esperienza di sostegno emotivo, cognitivo e comportamentale di persone fragili, attraverso espressioni creative; il risultato è entusiasmante”.
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