La sentenza della Corte costituzionale stoppa il doppio cognome ai figli. Tutti i nodi che deve sciogliere la nuova legge
Ha fatto scalpore, nei giorni scorsi, la sentenza della Corte Costituzionale contro l’attribuzione automatica del cognome del padre ai figli. Ma ora che succede? Naturalmente le cose non cambieranno dall’oggi al domani e serve una legge per tradurre in pratica l’indicazione dei giudici sulla scelta che dovranno fare i genitori e cioè se dare al proprio figlio il cognome di uno dei due o il doppio cognome scegliendone l’ordine. Va detto che già nel 2017 in Italia si era aperto all’uso del doppio cognome, con l’obbligo però di mettere quello del padre per primo. Serve, in ogni caso, una legge: in Parlamento al momento giacciono cinque ddl sul tema.
Uno dei “nodi” da affrontare a livello pratico riguarda infatti le generazioni future: i figli dei bambini che nasceranno d’ora in avanti avranno quattro cognomi? Il tutto andrà normato, probabilmente anche in quel caso sarà fatta una scelta. Un altro aspetto che la legge dovrà chiarire è se il cognome debba restare lo stesso per fratelli e sorelle figli degli stessi genitori. Così come se sia possibile cambiare retroattivamente i cognomi dei figli già nati ma in questo caso è più facile immaginare che sia la persona stessa, o i suoi genitori nel caso sia minorenne, a richiedere il cambiamento del proprio cognome rivolgendosi al tribunale al prefetto. Una strada immaginata oggi da Alexander Schuster, esperto di diritto di famiglia interpellato da Repubblica.
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