«Da come le persone scrivono si capiscono i talenti, così oriento i ragazzi e le ragazze»

«Il segno grafico è inequivocabile, trasmette informazioni precise e attente sulle persone, sulle loro caratteristiche e attitudini». A raccontarlo è Enrica Giardini, consulente grafologa per l’orientamento universitario e insegnante di liceo: «Con la grafologia si possono scoprire i talenti che ognuno di noi possiede. Da poche righe scritte in corsivo possono emergere sfaccettaure della personalità e attitudini nascoste, in quanto la scrittura è un test che si produce in maniera spontanea».

L’incontro di Enrica con la grafologia ha origini nel passato, da adolescente, durante un’estate trascorsa a Milano a casa di una zia: «Conobbi una sua amica che era appassionata di questa disciplina e da alcune frasi che scrissi mi disse delle cose di me delle quali non mi ero mai accorta. È da lì che è iniziato un amore, e poi un lavoro, lungo una vita».

Enrica frequenta un corso quadriennale di Psicologia della Scrittura, si forma con insegnanti esperti nel metodo Marchesan (fondatore della Psicologia della scrittura) e con la Madre Generale delle Carmelitane a Bologna, anch’essa studiosa di grafologia: «Attraverso la grafia si possono comprendere tante caratteristiche importanti delle persone. Emergono le peculiarità di chi è più propenso a organizzare, oppure a dirigere; chi ha predisposizioni per l’arte o la comunicazione; e chi invece ha capacità empatiche e di ascolto».

Enrica si dedica, in particolar modo, all’orientamento universitario con gli studenti delle scuole superiori e con quelli che devono scegliere le scuole superiori: «A volte nelle scelte che si fanno si tende a seguire la testa (quello che sarebbe meglio fare, quello che consigliano gli altri, oppure quello che fa un amico), e la grafologia è utile proprio per fare chiarezza su se stessi, sulle parti più intime e a noi sconosciute. Inoltre si scoprono strategie, desideri e, nel caso dei ragazzi, è un ottimo strumento per chiarirsi le idee rispetto al tipo di cammino da intraprendere».

Sono 226 i segni grafici da prendere in considerazione: «Tra gli elementi che si valutano, c’è lo spazio tra una lettera e l’altra all’interno della stessa parola che esprime l’attitudine all’ascolto; chi scrive con un’andatura ascendente (il foglio che si utilizza è sempre completamente bianco) è generalmente una persona intraprendente e creativa; il rigo discendente potrebbe, invece, essere segno di una qualche forma di difficoltà. Esistono, poi, scritture fluide che contraddistinguono persone spontanee e dinamiche; mentre, quelle con le lettere statiche (dritte, simili a pali) appartengono a persone timorose di agire e persino di parlare o di esprimere ciò che pensano. Inoltre, chi lascia molto spazio nel margine a sinistra del foglio ha degli irrisolti, dei rancori che si porta dietro da tempo e che fa fatica a gestire; chi non arriva alla fine del rigo, invece, lasciando tanto margine a destra, è una persona che tende a rinunciare, che ha paura nel portare avanti un progetto. Insomma, la scrittura è la parte visibile di ciò che non è visibile».

enricagiardini.blogspot.com

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