Lo scorso anno a Rimini 17 famiglie hanno scelto questa modalità, la maggior parte alle elementari. Quest’anno siamo già a quota dieci. Prima della pandemia erano soltanto sei
I numeri sono ancora limitati ma, se si guarda all’incremento percentuale, il passaggio da 6 a 17 famiglie significa una crescita di quasi il 200%. Triplicate, in altre parole, le famiglie riminesi che lo scorso anno hanno scelto l’homeschooling, ovvero l’istruzione parentale. Il dato è fornito dal Comune di Rimini. Le famiglie che educano direttamente i figli sono insomma cresciute probabilmente anche a causa della pandemia.
Un’alternativa alla frequenza delle aule scolastiche contemplata dalla legge è rappresentata dall’istruzione parentale conosciuta anche come scuola familiare, paterna o indicata con i termini anglosassoni quali: homeschooling o home education. Tutte queste espressioni indicano la scelta della famiglia di provvedere direttamente all’educazione dei figli. I genitori qualora decidano di avvalersi dell’istruzione parentale devono rilasciare al dirigente scolastico della scuola più vicina un’apposita dichiarazione, da rinnovare anno per anno, circa il possesso della capacità tecnica o economica per provvedere all’insegnamento parentale. Il dirigente scolastico ha il dovere di accertarne la fondatezza. A garanzia dell’assolvimento del dovere all’istruzione, il minore è tenuto a sostenere un esame di idoneità all’anno scolastico successivo.
I numeri
Nel periodo pre Covid nel corso dell’anno scolastico 2019/2020 erano solamente 6 le famiglie riminesi che avevano scelto di preparare a casa i propri figli. Numeri che in un anno, anche per lo scoppio della pandemia sanitaria, sono quasi triplicati, arrivando nel corso del successivo anno scolastico, 2020/2021, a quota 17 (di cui 12 nelle scuole primarie, 2 nella scuola media e 2 negli istituti superiori). Numeri ancora irrilevanti sul piano generale, che variano nel corso dell’anno, ma la cui tendenza sembra essere in aumento anche per l’anno scolastico appena iniziato, visto che sono già 10 le famiglie hanno chiesto di avvalersi di questa modalità alternativa.
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