Università e Regione insieme per avviare un ambizioso progetto di insegnamento delle lingue ai bambini a partire dall’asilo nido. Saranno 76 le strutture in cui si inizierà la sperimentazione di “Sentire l’inglese”

BOLOGNA – La Regione lancia un ambizioso progetto: insegnare l’inglese ai bambini sin dagli anni dell’asili nido. Iniziare con il suono, per poi collegare le prime parole agli oggetti più comuni e ripeterle per comunicare. Saranno 76 le strutture in tutta l’Emilia-Romagna in cui si avvierà questa prima fase, realizzata insieme all’Università di Bologna ma saranno comunicati solo in autunno: gli enti devono far pervenire alla Regione l’adesione al Progetto “Sentire l’inglese” individuando due Servizi educativi presenti sul territorio di propria competenza (prioritariamente nidi d’infanzia) entro la data del 10 settembre 2021.

Si parte già da quest’anno scolastico.  Si tratta di una iniziativa, prima in Italia per estensione capillare sul territorio, fortemente voluta dalla Regione che ne ha affidato l’elaborazione al Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna, con il coinvolgimento dei Coordinamenti Pedagogici Territoriali.

Per realizzarla, è stata stipulata una convenzione con l’Università di Bologna che da un lato impegna la Regione a promuovere e supportare azioni di raccordo e coordinamento territoriale per la realizzazione del progetto, e dall’altro l’ateneo a svolgere la formazione degli educatori dei servizi sul metodo di approccio dell’inglese da parte dei bambini e sull’uso corretto dei materiali didattici appositamente ideati.

Il progetto “Sentire l’inglese”

Il progetto si presenta nella forma di una ricerca-azione di durata triennale (anno scolastico 2021-2022, 2022-2023, 2023- 2024) si propone di lavorare sulla comprensione di suoni e parole, attraverso un percorso di ascolto guidato e animato da gioco e musiche in cui l’inglese si inserisce in piccoli spazi quotidiani nelle ore di permanenza dei bambini nei servizi educativi, in piena armonia con le altre lingue parlate in famiglia (quindi non solo l’italiano nel caso di bambini stranieri) e con le attività inclusive svolte a scuola.

Dal primo anno educativo di avvio (2021-22), la sperimentazione coinvolgerà 2 servizi educativi (inizialmente nidi d’infanzia) di ciascuno dei 38 distretti sociosanitari dell’Emilia-Romagna, per un totale complessivo di 76 progetti pilota equamente distribuiti su base territoriale. Successivamente, i progetti potranno essere triplicati di anno in anno, fino alla completa copertura dei servizi educativi del territorio.

La presentazione 

La conferenze stampa con Stefano Bonaccini ed Elly Schlein

A presentare la proposta  il presidente Stefano Bonaccini e la vicepresidente con delega al Welfare, Elly Schlein. Presente in collegamento anche la prof.ssa Licia Masoni, docente dell’Università di Bologna e coordinatrice del progetto.

“Realizzare questa sperimentazione che coinvolge i bambini piccoli e piccolissimi- hanno sottolineato il presidente, Stefano Bonaccini e la vicepresidente con delega al Welfare, Elly Schlein- significa assicurarsi che l’educazione alle lingue parta sulla base di un impianto pedagogico e interculturale solido. Abbiamo bisogno di contrastare l’aumento del divario sociale fin dall’infanzia, e questa esperienza può dare un grosso contributo a raggiungere questo risultato”.

“Tra l’altro- hanno aggiunto Bonaccini e Schlein- inserire l’inglese nella fascia 0-3 e 3-6 anni significa dare a tutti pari opportunità di accedere alla conoscenza di un’altra lingua, senza gravare sul bilancio famigliare. E questo, in una società sempre più multietnica e globalizzata come la nostra, è un’opportunità importante che vogliamo dare ai cittadini della nostra regione”.

“Per il Dipartimento di Scienze dell’Educazione “G.M. Bertin” dell’Università di Bologna- ha affermato Licia Masoni, coordinatrice del progetto- questa convenzione con la Regione Emilia Romagna rappresenta una opportunità fondamentale di portare avanti una ricerca-formazione triennale innovativa sull’inserimento delle sonorità della lingua inglese all’interno della quotidianità dei servizi 0-3-6, nel rispetto di altre lingue, della multiculturalità e del naturale processo di crescita cognitiva ed emotiva dei bambini nella fascia 0-3-6. Ai fini della sperimentazione, saranno fondamentali la collaborazione e il dialogo costante con i singoli servizi i quali, condividendo le loro personali esperienze ed esigenze, parteciperanno attivamente a ogni fase della ricerca, della ri-configurazione in itinere del progetto stesso e della formazione di educatrici, educatori e insegnanti al loro interno”.

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