Quattro mamme e tre cargo bike, a Bologna cresce il sogno educativo di Cargomilla

Camilla, Aria, Luna e Anna

L’outdoor urbano e la cargo bike come pilastri di un nuovo servizio educativo di Bologna

 

La cargo bike come simbolo di libertà, della ricerca del proprio posto del mondo. Ma anche come metafora dei bambini che incontrano la città e, viceversa, della città che accoglie, conosce e fa crescere i bambini. Tutto pronto, a Bologna, per espandere il sogno di Cargomilla, che il prossimo settembre, sotto i portici della città, vedrà quattro donne e mamme lanciare un servizio innovativo per 14 bambini e bambine tra i 10 mesi e i 5 anni dove l’outdoor urbano sarà uno dei pilastri fondamentali. Le protagoniste si chiamano Camilla Rossi, Luna Ficca, Aria Sermenghi e Anna Sperti.

Tutto nasce da Camilla, che a casa sua gestisce un’attività ludico-ricreativa per quattro bambini, abituati a girare per parchi, strade e giardini segreti sulla cargo bike, che consente anche di raggiungere e frequentare biblioteche, musei, cinema, piazze e mercati: «Siamo molto visibili grazie alla bici – racconta la fondatrice – e spesso mi capita di essere fermata per sapere se i bambini che trasporto sono tutti figli miei. A livello simbolico, infatti, la cargo è molto d’impatto”.

Tra qualche mese (le iscrizioni si sono appena aperte) Camilla non sarà più sola perché Cargomilla crescerà e si arricchirà di nuovi stimoli e contenuti: «Lavoreremo sull’educazione di genere e grazie ad Anna, che è madrelingua inglese, useremo la lingua nelle attività del servizio, non certo nella modalità della lezione frontale ma come fluidità nel quotidiano, conoscenza e contaminazione diretta di suoni diversi. 03Saremo aperte ai suggerimenti delle famiglie, nell’ottica della comunità educante, che non è solo composta da noi educatrici e pedagogiste ma anche dai genitori e dalla città».

E mentre il progetto prende forma, l’entusiasmo delle quattro amiche, che hanno tutte esperienze lavorative nei servizi per l’infanzia, è alle stelle. «Io ho vengo da una scuola di impronta reggiana, una ricchezza che mi porterò dietro in questo nuovo viaggio – spiega Luna -. L’idea di Camilla è geniale e assomiglia a questi tempi. Per quanto mi riguarda, lavorerò molto sulla documentazione e sul rapporto con il territorio». Anche Aria porterà con sé il suo bagaglio professionale: «Sono pedagogista di un piccolo servizio educativo sperimentale che si trova dentro le Serre dei Giardini Margherita. Ogni giorno portiamo fuori i bambini e so bene l’importanza delle esperienze all’aperto, a contatto con la città». Per Anna, il messaggio forte di Cargomilla è che «la scuola è dappertutto: le ruote della bici sono il simbolo dell’imprevedibilità dell’educare, così come della sicurezza di essere in buone mani».

Le foto sono di Nicoletta Valdisteno 

 

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