Fotosegnalato su un bus perché aveva timbrato un biglietto vecchio. Protagonista della disavventura, un bambino modenese di 11 anni che su un mezzo Seta – l’azienda locale di trasporti – ha obliterato un ticket non più valido del valore di 1,30 euro, contro il prezzo attuale di 1,50 euro.

La macchinetta obliteratrice, oltretutto, gliel’ha accettato.

Dal settembre dello scorso anno, i controllori che operano sui bus Seta fotografano i passeggeri privi di biglietto e carta d’identità, e li inseriscono in un apposito archivio. Quel che secondo il padre del bambino è assurdo è che una simile misura venga applicata a un ragazzino così giovane: “Mio figlio e i suoi compagni di classe, tutti di dieci e undici anni, venerdì hanno corso una gara campestre in città e poi hanno chiesto a noi genitori di poter tornare da soli a casa in autobus – ha spiegato l’uomo a La Gazzetta di Modena -. Erano contenti per la gara e noi abbiamo accettato che facessero la corsa di poche decine di minuti da soli. Per mio figlio era la prima volta e me lo sono visto tornare a casa in lacrime con la fotosegnalazione quasi fosse un criminale e una multa da 67 euro che nel giro di poche settimane può salire a 260 euro. E tutto appunto per una differenza di 20 centesimi nel biglietto che la macchina ha accettato. Ero presente quando mia moglie ha pescato dal borsellino il primo biglietto dell’autobus, ricordandogli di convalidarlo. Mio figlio mi ha raccontato che è salito a bordo, lo ha inserito nella macchinetta che lo ha risputato con data e ora. Quindi ritengo che un utilizzatore del servizio sia a quel punto autorizzato a viaggiare tranquillo. Invece no, arriva un controllore che gli contesta il biglietto che invece la macchina ha appena accettato. A quel punto il controllore ha chiesto a mio figlio i documenti dicendogli che il titolo di viaggio era incompleto. Lui gli ha detto che la carta d’identità non ce l’ha e quindi il guardiano degli autobus gli ha chiesto nome, cognome, nome dei genitori, indirizzo e appioppato una multa. Ma è possibile, al di là dei soldi, fotografare i bambini?”.