I bambini sono stati costretti a scioperare. A disertare in massa le lezioni. A scuola non sono andati mentre i genitori hanno spiegato le loro ragioni in un comunicato nel quale precisano che i piccoli “sono impossibilitati a seguire il regolare svolgimento delle lezioni a causa di un ambiente insicuro che non garantisce la loro incolumità”. E’ successo ieri mattina in una quarta elementare di Olgiate Molgora, in provincia di Lecco.

Il problema è, da tempo, uno solo. Un bambino violento che si scaglia contro i compagni e le maestre. Un piccolo bullo che non conosce regole: dalla prima elementare ha già spedito al pronto soccorso diversi bambini a causa dei suoi improvvisi attacchi d’ira durante i quali lancia oggetti vari o li utilizza comunque come corpi contundenti.

Eppure a darsi da fare in questi anni ci ha provato non solo la scuola ma anche il Comune. “In accordo con i responsabili dell’Istituto comprensivo – spiega il sindaco Giovanni Battista Bernocco al quotidiano Il Giorno -, abbiamo stanziato, per quanto possibile e rispetto ai nostri bilanci, parecchie risorse per elaborare progetti che tuttavia purtroppo non si sono rivelati sufficienti”.

Il quotidiano lombardo rende noto che “l’alunno ha un quoziente intellettivo altissimo, non gli sono stati diagnosticati né certificati disturbi specifici dell’apprendimento che giustificherebbero ulteriori aiuti e le insegnanti di sostegno chiedono di essere trasferite altrove per scampare alla sua violenza”. Il sindaco conclude spiegando che non si può pretendere che il bambino segua i normali programmi ma “neppure costringerlo sempre in classe”. Quindi?