Sabato ha inseguito e pedinato una ragazza a Carpi, l’ha rincorsa, immobilizzata a palpeggiata nelle parti intime. Lei, una trentenne del luogo, è riuscita a liberarsi e a fuggire – i fatto è avvenuto in viale Carducci – evitando il peggio mentre il suo aggressore è stato sottoposto a fermo e denunciato per i reati di violenza sessuale e lesioni. Ma in carcere, il giovane, un 19enne nigeriano in possesso di un permesso di soggiorno per motivi umanitari e con precedenti per droga e per resistenza a pubblico ufficiale, è rimasto davvero poco. Tre giorni, poi è stato scarcerato.
Il tribunale infatti gli ha concessi gli arresti domiciliari a casa di un amico perché il 19enne, che nei mesi scorsi era stato inserito in un programma di tirocinio finalizzato all’integrazione, risulta essere senza fissa dimora. La decisione di scarcerare il giovane africano non è piaciuta a molti a Carpi, a partire dal sindaco Alberto Bellelli: “Risulta avere carichi pendenti – ha detto il primo cittadino – e dunque sarebbe stato meglio non avesse mai messo piede qui: ci sembra altresì molto veloce il suo affidamento ai domiciliari”. Poi il sindaco rivolge un invito: “Basta con lo sciacallaggio di forze politiche e consiglieri comunali: in questi giorni ne abbiamo sentite di ogni genere, soprattutto sui social network. Il 19enne che si sarebbe reso protagonista di questo fatto di cronaca non è stato mai preso in carico dai Servizi sociali, non abita in una casa del Comune e non ha mai richiesto asilo almeno nella nostra città. Invece di esternare questa voglia di strumentalizzazione qualcuno ha forse pensato alla ragazza vittima di questo fatto di cronaca? Io le ho telefonato ringraziandola per il coraggio dimostrato e sottolineando la vicinanza dell’amministrazione”.
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