Rimini, apre il 30 agosto l’International School: attive materna e prima elementare

“Non una scuola di inglese ma una scuola in lingua inglese”. Il 30 agosto, in pieno centro a Rimini (via Santa Chiara 40), inizieranno le attività didattiche della International School of Rimini, costola dell’omonima scuola di Bologna nata a sua volta dall’International School of Europe di Milano.

Essendo un’esperienza nuovissima – sono tutt’ora in corso i lavori di ristrutturazione dell’immobile – l’anno scolastico partirà con l’attivazione della scuola materna (3-5 anni) e della prima classe elementare (Grade 1). Sono circa quindici, al momento, i bambini le cui famiglie hanno effettuato l’iscrizione o che si sono mostrate interessate. Il calendario scolastico sarà diverso rispetto a quello italiano, con meno vacanze estive (dal 21 giugno) e più pause invernali.

“Questa scuola – spiega il business manager Filippo Testoni – è certificata da due enti: l’Ibo (International Baccalaureate Organization) e il Cis (Council of International School), due società di educazione internazionale di altissimo livello. Concludere il ciclo di studi da noi a 18 anni – un anno prima rispetto alla scuola italiana – significherà ottenere l’IB diploma che dà accesso alle università di tutto il mondo”.

Il corpo docente sarà interamente madrelingua inglese, eccetto per l’insegnante di italiano: “Ma il surplus di questa esperienza – continua Testoni – non è solo l’inglese ma un modo di apprendere completamente innovativo: è il ragazzo che indaga il mondo, non l’insegnante che diffonde nozioni. Un modo pro-attivo di imparare che porta lo studente a ragionare con la propria testa“. Grande spazio sarà dato anche all’utilizzo delle nuove tecnologie: “Useremo gli iPad e, grazie a una collaborazione con Google, proporremo attività didattiche con la realtà aumentata. L’insegnante deve spiegare il Colosseo o la Fossa delle Marianne? I bambini e i ragazzi, grazie alla dotazione di speciali mascherine, ci entreranno dentro”.

Il progetto è stato voluto e sostenuto da Colombini Group, azienda della Repubblica di San Marino.

“Spesso i manager delle grandi aziende – ha spiegato Esther Maria Martelli, fondatrice dell’International School of Bologna – non sono italiani. Domandarci il perché è essenziale. Qui si ha il privilegio di accedere a una preparazione di altissimo livello. Lo dico da mamma di due figli che hanno frequentato la scuola di Bologna”.

Parole a cui fanno eco quelle dell’Operation Manager Vanda Venturi: “Vogliamo ambire a creare una nuova classe dirigente fatta di persone con una visione aperta del mondo e per le quali l’inglese non sia, come spesso avviene, un ostacolo. In questo senso ci rivolgiamo a chi, magari, lavora in zona ma viene da fuori e ha necessità che i figli abbiamo una continuità rispetto a un percorso scolastico internazionale. Ma anche al territorio e a chi, nel locale, ha grandi progetti per i propri figli”.

Il consiglio, per gli interessati, è di mandare i propri figli il prima possibile affinché lo scoglio della lingua sia più facile da superare: “Già dalla terza elementare in su è molto problematico riuscirsi a inserire se prima non si è stati in una scuola di questo tipo – conclude Testoni -. Ai genitori ribadiamo le parole del preside dell’Is di Bologna: ‘Oggi prepariamo i ragazzi per un lavoro che al momento non esiste ancora. Lo spettro delle possibilità è enorme e va tenuto il più aperto possibile’. In questo senso il nostro è un progetto filantropico, non capitalistico”.

http://isrimini.com

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