Ce ne sono ancora molti che pensano che fare la casalinga non è lavorare. Restare ad occuparsi “solo” della casa, per certi non è un lavoro vero, impegnativo. Alcuni vanno oltre: “Perché ti lamenti? Sei a casa, devi solo badare ad un bambino”, “Le madri che restano a casa non lavorano”… Se mai ci fosse ancora bisogno di tacciare come inopportuni e lontani dalla realtà questi commenti – spesso maschili – al coro della difesa si aggiunge un’altra voce.
La russa Yuliya Skorobogatova (fotografa, residente a Mosca, madre di due bambine piccole) in quella gran cassa di risonanza che è il mondo dei social, ha deciso di rispondere con forza a tutti quelli che l’accusano di aver scelto la “comodità” di restare a casa ad occuparsi dei figli invece di darsi alla “fatica” quotidiana di un’occupazione in ufficio. E tra questi anche le voci degli ex-colleghi di lavoro.
Col l’aiuto di uno stick per i selfie, armata di un’agguerrita costanza, questa madre ha fotografato e postato giorno dopo giorno le sue attività casalinghe, documentando senza remora e senza inibizioni lo sforzo e l’impegno che essere una madre e una casalinga richiede, il tutto condito con didascalie piene di sarcasmo e sana autoironia, che le hanno regalato schiere entusiaste di followers su Instagram e tanti commenti positivi sul media BoredPanda.com.
Yulia è una fotografa documentarista con interessi giornalistici, diventare madre ha influito notevolmente sulla sua creatività e sulla sua professionalità: sul sito personale dell’artista si possono ammirare due progetti fotografici di rara sensibilità sociale come Moms at Work, dedicato al problema delle madri – soprattutto single – con bambini piccoli e/o discapaci che non riesco a trovare un impiego, e Children, dedicato ai bambini con “necessità speciali”, con foto scattate in alcune scuole per l’infanzia di Mosca.
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