Appalto bimbi disabili, il Comune di Ravenna: “Nessun ribasso”

Il Comune di Ravenna risponde ai tanti genitori e ai tanti educatori che in questi giorni sono in fermento al riguardo della gara d’appalto per individuare il soggetto che gestir, dalla primaria alle superiori, il servizio di integrazione scolastica degli alunni diversamente abili. Servizio che da trent’anni è in mano alla cooperativa Progetto Crescita che ha partecipato al bando ma che potrebbe perderlo

“Il Comune di Ravenna, senza paura di smentita, si colloca nella serie A degli enti locali che si occupano del servizio di appoggio scolastico per i bambini e le bambine con bisogni speciali – hanno spiegato il sindaco Michele De Pascale e l’assessore Ouidad Bakkali . Investiamo ogni anno scolastico 2.700.000 euro assorbendo ed accogliendo i bisogni crescenti dei bambini e delle famiglie. Siamo passati da 135 utenti nell’anno scolastico 2011/2012 che necessitavano dell’assistenza di un educatore a 300 nell’anno scolastico 2017/2018, con 160 educatori a copertura di tutte le ore necessarie concordate con scuole e neuropsichiatria infantile. Siamo passati da 80.000 ore del vecchio appalto a 121.000 ore del nuovo, pensando che ogni euro in più investito sull’inclusione, autonomia e comunicazione dei nostri ragazzi e bambini con bisogni speciali è un euro in più investito in una società più giusta. Non è vero che la gara si svolge al ribasso, il parametro utilizzato è quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa e grazie alle linee approvate a dicembre verranno attribuiti 80 punti su 100 alla migliore proposta tecnico-qualitativa”.

E continuano: “Lo strumento che ci è dato per la tutela dei lavoratori impiegati è la clausola sociale a garanzia del prioritario riassorbimento del lavoratore nei casi di cambio dell’appaltatore, ed è stata prevista. Ciò detto riteniamo del tutto inopportuno, in osservanza dei principi di legalità, che il Comune di Ravenna vuole rispettare, compiere disquisizioni nel merito dell’appalto, a gara in corso. Ricordiamo infatti che la conduzione della gara è di competenza della Commissione tecnica. Rispetto alla gestione della gara le parti politiche non possono e non devono, per legge, esercitare competenze o influenze”.

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