Alzi la mano chi non è mai andato al pronto soccorso per una premura di troppo. La febbre che non scende, i bimbi che si ammalano sempre di venerdì sera, il sabato il pediatra non c’è. Poi c’è la cronaca, che mette paura. E via a guardare quel termometro che di scendere sotto i 39 non ne vuole sapere. Il pronto soccorso è insomma quell’isola sicura dove liberarsi di un po’ di ansie.

A volte la situazione sfugge di mano, anche a medici e infermieri. Come è successo all’ospedale Santa Maria Regina degli Angeli di Adria, qualche giorno fa, quando una infermiera del reparto di Ostetricia, nel passare al dottore la telefonata di una mamma, non si sarebbe preoccupata di omettere il suo disappunto: “Dottore, al telefono c’è la mamma del bambino dimesso stamattina che rompe i co…”.

I fatti li hanno raccontati i media locali, sui quali si è scatenata la protesta del nonno: il piccolo in questione, infatti, due anni e mezzo, era stato dimesso dopo essere stato tenuto in osservazione da domenica fino a lunedì, ricoverato dopo alcuni giorni di febbre e digiuno. “Non beveva e non mangiava nulla – ha spiegato il nonno – e la febbre non scendeva”. Una volta dimesso, con la febbre a 39, a casa è salita fino a 40, ed ecco la chiamata della mamma per avere rassicurazioni in reparto.

“Ha risposto un’infermiera che le ha passato una collega – ha spiegato il nonno al Gazzettino -. Questa, senza curarsi di non farsi sentire, ha esclamato: dottore, c’è la mamma del bambino dimesso stamattina che rompe i …. La telefonata era in viva voce e abbiamo sentito la conversazione anch’io e mia moglie”.

Oggi sono arrivate le scuse dell’Ulss 5 Polesana che ha precisato come l’infermiera abbia già espresso con una nota “le sue più sincere doglianze per l’accaduto alla madre del piccolo”. Insieme all ettera di scuse ci sarebbe anche una relazione sui fatti.