Forlì, lavoratrice licenziata per un post su Facebook

Era esasperata dai continui cambi di mansione all’interno della sua azienda e ha pensato bene (anzi male, malissimo come si vedrà) di sfogarsi su Facebook. La donna però, a parere dei giudici, ha diffamato i datori di lavoro usando espressioni volgari ed è stata licenziata per giusta causa.

La vicenda è cominciata nel 2012 e si è conclusa definitivamente solo lo scorso 27 aprile con la pronuncia della Corte di cassazione. Protagonista un’impiegata di Forlì oggi 49enne, invalida civile al 67%, che all’epoca dei fatti scrisse in un post su Facebook: “Mi sono rotta i c… di questo posto di m…” lamentando la continua modifica degli incarichi all’interno di un’azienda di elettronica di Forlì e accusando i capi di essere anziani e inadeguati: “Un giorno ti dicono ‘fare questo’, dopo due ‘da oggi farai solo quello’, poi si scordano e dicono ‘no dovevi fare solo quello”.

Lo sfogo venne notato immediatamente da una dei responsabili dell’impresa, amico virtuale dell’impiegata, e partì immediatamente la vicenda legale conclusasi con la recente pronuncia della Cassazione secondo la quale “la diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l’uso di una bacheca Facebook integra un’ipotesi di diffamazione, per la potenziale capacità di raggiungere un numero indeterminato di persone”. Un comportamento “idoneo a recidere il vincolo fiduciario nel rapporto lavorativo”. Inoltre la donna, che allora aveva 123 amici virtuali, secondo i giudici non avrebbe mai mostrato pentimento.

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