L’obiettivo della campagna di vaccinazione è stato raggiunto. A renderlo noto all’Ansa è Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità. Secondo l’istituto infatti “per l’esavalente siamo sopra il 95% dei bimbi vaccinati, quindi la soglia fatidica che permette l’immunità di gregge è stata raggiunta. E per il morbillo abbiamo avuto una crescita di circa il 6%, quindi anche in questo caso ci avviciniamo a quella soglia”. I numeri, aggiunge Rezza, dimostrano che “le vaccinazioni sono aumentate e questo era l’obiettivo del decreto, non punire i genitori inadempienti. Perché i vaccini sono innanzitutto un diritto”.
Dopo la scadenza del 10 marzo, termine ultimo per vaccinare i figli secondo la legge Lorenzin, si cominciano a fare i conti. Ma quanti alunni non sono in regola in Italia? Secondo Carlo Signorelli, ex presidente della Società italiana di Igiene, sono circa 30mila, anche se la stima precisa è difficile: “Ci sono Regioni che hanno una proroga perché hanno l’anagrafe vaccinale – ha spiegato Signorelli al quotidiano la Repubblica -, altre che danno un appuntamento d’ufficio quando mandano la lettera di richiamo ai genitori. Come minimo ci dovrebbe essere un ultimo colloquio con la Asl prima di arrivare all’esclusione. I conti si potranno fare solo a giugno”.
Nei giorni scorsi Licia Cianfriglia, responsabile dell’Associazione nazionale presidi, aveva detto che i bambini di nidi e materne non in regola con la documentazione per le vaccinazioni “non possono più essere ammessi in aula”. Tassativamente: “C’è una legge dello Stato e i presidi hanno l’obbligo di farla rispettare”, aveva scandito riconoscendo però anche che “non occorre che i bimbi siano già stati vaccinati, basta che sia stata presentata alla Asl richiesta di effettuazione della vaccinazione e che la somministrazione sia stata fissata anche dopo il 10 marzo”.
Intanto oggi a Milano quattro bambini sono stati respinti perché non in regola con la documentazione sulle vaccinazioni. Si ha notizia di altri quattro bambini rimandati a casa in un asilo di Sulmona (in provincia dell’Aquila) mentre, riferisce l’Ansa, in Sardegna i casi sono decine. I bambini non sono stati accettati all’asilo perché i genitori avevano prodotto la sola fotocopia del libretto delle vaccinazioni sostenute. “In alcuni casi i presidi – spiega l’Ansa – hanno accettato ma molti altri hanno applicato la normativa alla lettera: serve l’autorizzazione della Asl non è sufficiente il libretto, quindi gli alunni sono stati rimandati a casa”.
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