Per i genitori che lavorano, una risorsa indispensabile nei mesi di chiusura delle scuole; per i figli, un punto di riferimento educativo, di aggregazione, crescita, divertimento e sport. Sono i centri estivi, spesso una vera e propria ancora di salvezza per le famiglie, anche se il costo delle rette può costituire un problema. Un aiuto arriva ora dalla Regione, che con il “Progetto per la conciliazione tempi cura lavoro: sostegno alle famiglie per la frequenza di centri estivi” – approvato dalla giunta nei giorni scorsi – ha stanziato 13 milioni di euro su due anni (6 per il 2018, 7 per il 2019) per consentire ai genitori di fronteggiare la spesa e favorire la massima partecipazione dei bambini ai servizi estivi. Il contributo riconosciuto alle famiglie – purché residenti in Emilia-Romagna e composte da entrambi i genitori, o uno solo in caso di famiglie mono genitoriali, occupati e con un reddito Isee annuo entro i 28 mila euro – prevede fino a un massimo di 210 euro: 70 euro a settimana per 3 di frequenza.
Le risorse che la giunta ha deciso di destinare a questo intervento provengono dal Fondo sociale europeo e saranno suddivise tra Comuni o Unioni di Comuni capofila di Distretto (l’ambito territoriale che comprende più Comuni associati per gestire i servizi sociali di base), i quali dovranno stilare l’elenco dei centri estivi – gestiti direttamente dal Comune o, per quelli privati, individuati tramite bando – aderenti al progetto.
I centri in elenco avranno tutti i requisiti di qualità contenuti nella nuova Direttiva che la Regione ha recentemente adottato, a vent’anni dalla precedente. Per l’Emilia-Romagna si tratta di un’offerta molto varia, sia per l’ampia fascia d’età che copre, da 3 a 13 anni, sia per la logistica: ci sono campi organizzati in città, al mare, in palestra, al parco; molteplici anche le attività proposte: dal gioco ai laboratori, dalla scoperta della natura allo sport.
Per accedere alla richiesta di contributo occorre scegliere uno dei centri inseriti nell’elenco comunale. La richiesta dovrà essere fatta contestualmente all’iscrizione, presentando la dichiarazione Isee. Spetta al Comune l’istruttoria, il controllo dei requisiti e la successiva compilazione della graduatoria delle famiglie individuate come possibili beneficiare del contributo, fino ad esaurimento della disponibilità finanziaria.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta