Non è ancora finita: l’influenza durerà ancora un mese. L’epidemia quest’anno non dà tregua perché, come rendono noto gli esperti, c’è un ceppo addizionale di influenza B che ha complicato le cose. Precisamente, come spiega all’Adnkronos salute Pierangelo Clerici, presidente dell’Associazione microbiologi clinici italiani, “nella stagione in corso hanno circolato 4 distinti ceppi di virus dell’influenza (AH1N1, AH3N2, B/Victoria e B/Yamagata), mentre normalmente co-circolano 3 ceppi influenzali. Il 66% delle infezioni risulta sostenuto proprio dal ceppo virale aggiuntivo B/Yamagata”.
Il risultato? Anche se il picco dei contagi è ormai alle spalle, si stima che l’influenza non dia tregua per almeno altre tre-quattro settimane col probabile risultato che a fine stagione verranno toccati gli 8 milioni di ammalati, uno dei numeri più alti degli anni recenti. Un record poco invidiabile. Bisognerà dunque armarsi di pazienza e aspettarsi nuovi casi in famiglia fino all’inizio della primavera quando l’innalzamento delle temperature (almeno si spera…) contribuirà a fare piazza pulita dei vari virus.
Intanto nell’ultimo bollettino l’Istituto superiore di sanità ha chiarito che fino ad ora sono stati 588 i casi gravi per i quali si è reso necessario il ricovero in terapia intensiva,112 invece i morti di cui 11 bambini e due donne incinta. L’Iss ha precisato che i bambini deceduti presentavano tutti condizioni di rischio. Nell’ultima settimana sono stati registrati 12 casi gravi e 1 decesso. Gli esperti dell’Istituto superiore di sanità hanno ricordato che gran parte di questi casi era evitabile attraverso la vaccinazione perché anche se il vaccino non sempre evita l’influenza, ne previene le forme più severe. L’influenza uccide soprattutto quando provoca una polmonite virale primaria. In quel caso il virus influenzale arriva direttamente ai polmoni, e può essere letale, soprattutto per persone che presentano condizioni di rischio preesistenti. Infine, quest’anno i livelli di mortalità degli over 65 sono rimasti al di sotto della soglia attesa.
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