Federica Mazzoni, consigliera comunale del Pd a Bologna, ha denunciato l’ennesimo episodio di intolleranza ai danni delle mamme col passeggino. Lo ha fatto oggi all’apertura del Consiglio. “Una famiglia di Rimini voleva visitare la mostra Revolutijia al Museo Mambo – ha detto Mazzoni -, purtroppo l’ingresso con il passeggino per una delle loro bambine di due anni è stato loro negato. L’episodio è diventato notizia oggi su Repubblica dopo che il papà, il signor Simone Serafini, ha inviato alla redazione una lettera per denunciare il fatto”.
“Un episodio davvero spiacevole che comprendo, dal momento che qualche tempo fa è capitato anche a me in un altro museo, non dell’Istituzione comunale, quando il mio bambino era ancora in carrozzina – ha aggiunto Mazzoni -. All’epoca, e tuttora – non immaginavo l’eventualità che carrozzine e passeggini potessero essere usati come armi contundenti pericolose per i musei. Di sicuro non la pensano così al Louvre di Parigi, al Prado di Madrid, alla Tate Modern di Londra o al Metropolitan di New York. Neppure al Mambo di Bologna la pensano così, per la verità. Infatti l’ingresso al Museo, alle collezioni permanenti e alle mostre temporanee organizzate dallo stesso museo sono assolutamente aperte e accessibili alle famiglie con bambini in passeggino e carrozzina! Quello che bisogna specificare è che la mostra Revolutijia è organizzata e curata da una società esterna, la CMS Cultura, la quale per ragioni assicurative ha posto come condizione il non ingresso di passeggini e carrozzine. L’Istituzione Musei e Mambo hanno dichiarato sin da subito di non essere d’accordo e hanno tentato di modificare gli accordi per riuscire comunque a portare la mostra a Bologna, tanto è vero che ha preteso che la società esterna accentuasse la comunicazione su questo divieto, si è dotata di marsupi di varie misure per ovviare al disagio e ha già da tempo fatto formale richiesta alla società CMS cultura di organizzare delle visite guidate specificamente dedicate alle famiglie e anche aperte a bambini in passeggino, il Museo ha garantito particolari condizioni di maggiore ‘sicurezza’ (e lo uso tra virgolette questo termine), tale da far accettare la società; la risposta deve ancora arrivare, ma anche alla luce di questo fatto mi auguro sia positiva”.
Ed ancora: “La stessa direzione del museo non intende minimizzare l’episodio e, come ho detto, era consapevole sin dall’inizio del disagio e infatti non era d’accordo, sono le stesse politiche di accesso e di accoglienza che attua da anni a testimoniarlo: è dal 2010 che Mambo offre alle famiglie uno spazio attrezzato è adatto dove le mamme e i papà possono cambiare e dare da mangiare ai propri bambini in totale tranquillità, la stanza delle coccole, con punto riservato all’allargamento che è stato uno dei primi in città”. Mazzoni auspica che in futuro “questi spiacevoli episodi possano non accadere più” e per questo chiede all’Istituzione musei e al Mambo “di porre come condizione per i soggetti esterni organizzatori e curatori di mostre ospitate di adeguarsi alle proprie politiche di accoglienza e trattamento dei visitatori”.
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