Non può pagare la mensa: “Costretta a cambiare scuola”

Per non pagare la mensa, una famiglia di Sant’Ilario (in provincia di Reggio Emilia) ha chiesto di prendere la figlia alle 12 e riportarla alle 14. Ma la preside della scuola primaria Collodi avrebbe imposto ai genitori il cambio di scuola.

Come scrive La Gazzetta di Reggio, la mamma della bimba ha segnalato alcuni problemi economici, in particolare a causa del fatto che il secondo figlio nato da poco ha bisogno – a causa di un’allergia – di un latte che costa 300 euro al mese.

Ma la direttrice scolastica Mariagrazia Braglia vede le cose diversamente: “La mensa è un tempo scolastico che fa parte del modello educativo a tempo pieno (40 ore) e all’epoca la famiglia ha fatto una libera scelta. Non ho mai detto di cambiare scuola: casomai l’appunto è che quando si sceglie un modello, non si può dire ‘io non lo sapevo’ perché questo significa tirarsi fuori dalle regole. È possibile che nel frattempo siano sopraggiunte difficoltà economiche, ma i genitori non si sono mai presentati per segnalarle. Io propongo due soluzioni: o frequentare la mensa saltuariamente oppure un certificato per inappetenza. L’estrema ratio è l’esenzione dalla mensa, ma nel caso specifico l’unico cambiamento è che è nato un figlio. Non si può derogare, anche perché gli altri genitori si chiederebbero il perché”.

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