Il Comune di Bologna e i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno concluso il ciclo di incontri nel corso del quale si è discussa la proposta di Bilancio 2018 del Comune, sulla quale si sono registrati molti punti di convergenza – Investimenti, Mobilità, Politiche abitative, Lotta all’evasione, Turismo, Politiche tariffarie e Politiche fiscali – ed è stato firmato il verbale d’incontro. In particolare, sulla proposta della giunta di trasformare la natura della tariffa di refezione scolastica nella scuola dell’infanzia comunale in tariffa di frequenza, l’amministrazione comunale ha ribadito la decisione espressa nella delibera licenziata lo scorso 21 novembre, impegnandosi a vincolare la tariffa di frequenza unicamente al costo della refezione e confermando pertanto il principio della gratuità “sostanziale e di fatto” dell’accesso alla scuola d’infanzia.
Quindi l’articolo 2 del regolamento delle scuole d’infanzia, che sancisce la gratuità, non verrà cancellato ma modificato: non ci sarà più la gratuità ma al suo posto “il principio della gratuità sostanziale e di fatto”. Le tariffe saranno legate alla refezione, dunque. E chi non vorrà far mangiare il figlio a scuola? “Il Comune se ne farà carico”, fanno sapere dall’amministrazione ma non specificano come. Dunque, dal primo settembre 2018 per i 48 nidi e le 67 materne comunali ci sarà una tariffa mensile, la tariffa di frequenza appunto – comprensiva della refezione scolastica – quale “quota di contribuzione al costo complessivo di gestione della scuola“.
La vicesindaco Marilena Pillati ha ribadito che le risorse che si rendono disponibili da questa modifica sono e saranno interamente impiegate nell’ambito educativo e scolastico, in particolare per ridurre le tariffe di molti servizi e per rispondere ai bisogni crescenti per l’inclusione scolastica dei bambini con disabilità. L’amministrazione comunale ha proposto ai sindacati di avviare a inizio anno un confronto – da concludersi entro il 9 di febbraio – per le eventuali nuove risorse a oggi non disponibili, da destinare al sistema integrato dei servizi 0-6 per una ulteriore revisione delle tariffe dei nidi che alleggerisca il costo per le famiglie con ISEE più bassa e risponda alla domanda di servizi educativi non ancora soddisfatta.
Il sindaco Virginio Merola ha commentato così l’esito degli incontri: “Avevamo sempre detto che per le famiglie non sarebbe cambiato nulla e il verbale d’incontro siglato oggi con le organizzazioni sindacali certifica questo dato di fatto. Con l’introduzione della tariffa di frequenza vincolata al costo alla refezione il Comune di Bologna avrà due risultati: riconoscere il momento del pasto il valore di momento integrante dell’offerta formativa e ottenere un risparmio fiscale che contribuirà a ridurre le tariffe di molti servizi”.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta