Sapere usare la voce, a scuola, significa anche relazionarsi meglio con i bambini. Ecco perché l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna sta formando 26 insegnanti delle scuole dell’infanzia comunali Capucci di Lugo, Pueris Sacrum di Massa Lombarda e di Villanova di Bagnacavallo sul tema. La docente è Mara Luzietti, musicoterapeuta molto conosciuta nei servizi del territorio: “Quest’anno – spiega Cristiana Santinelli dell’Ufficio coordinamento pedagogico – l’intenzione è di dare alle maestre degli strumenti di lavoro utili a lavorare meglio con i piccoli. Siamo convinti che il fatto di urlare sia retaggio di una scuola vecchia e non faccia al caso nostro. Certo è che alzare la voce per richiamare l’attenzione o riprendere un bambino che si sta mettendo in pericolo può essere ancora un’abitudine, non necessariamente negativa. L’obiettivo è che le insegnanti si interroghino sul valore della propria voce: perché se la voce è sempre alta, diventa come uno sfondo e perde di valore. Se invece viene dosata e calibrata a seconda delle situazioni, assume tutto un altro significato per i bambini. La cosa importante è che sia usata con un senso ben preciso”.
Sfumature che non sempre le famiglie colgono: “Ci capita che qualche genitore lamenti il fatto che la maestra dei figli urla in sezione. Noi sottolineiamo però che tutto va contestualizzato. Perché se in quel momento un’insegnante ha alzato la voce, può essere che l’abbia fatto per un motivo preciso, magari perché un bimbo era salito su un tavolo e richiava di farsi male, e non perché quella sia la prassi. Da fuori non è automatico avere una percezione corretta. Tante volte un certo registro può essere funzionale a ripristinare un equilibrio”.
Tema attuale soprattutto alla scuola dell’infanzia, dove rispetto ai nidi le sezioni sono in genere più affollate e gli spazi più grandi: “La nostra proposta formativa, che le insegnanti stanno molto apprezzando perché interrogarsi sulla voce significa guardarsi dentro e mettersi in discussione, è in chiave positiva: non stiamo dicendo che le nostre maestre urlano e quindi vanno formate affinché non lo facciano più. Stiamo dicendo che un utilizzo consapevole della voce può aumentare il benessere dei bambini”.
E la conferma arriva da un’insegnante storica, Clelia Petroncini della Capucci di Lugo: “Questo corso mi sta insegnando moltissimo. Usare la voce per cantare di più, farla uscire dalla pancia e controllare il respiro sono aspetti che tutti coloro che hanno a che fare con i bambini dovrebbero conoscere. Non è facile, certo: abbiamo gruppi numerosi di bambini, le scuole sono per definizione rumorose. Ma i bambini hanno perso il diritto al silenzio, alla voce che arriva come una carezza, alla voce non urlata. Io sto sperimentando nella pratica molti degli insegnamenti di Mara Luzietti: quando devo calmare i bambini, provo a cantare o a utilizzare solo il labiale. E l’effetto è sorprendente”.
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